Firenze, 22 marzo 2023 – Due anni lontano da Firenze, con i conseguenti disagi per i tifosi e i costi in più (compresi i minori incassi) per la società. L’annuncio dato dal sindaco Dario Nardella sui tempi dei lavori allo stadio “Franchi” e sulla priorità di «tenere distinto il cantiere dalle partite della squadra» ha aperto scenari nuovi nella necessità di trovare una soluzione, ovvero un impianto dove i viola possano giocare durante la ristrutturazione dalla metà del 2024 alla metà del 2026.
Tra le tante opzioni (Modena in pole position, oppure Parma, Reggio Emilia, Perugia) quella più semplice sembrerebbe la vicina Empoli con uno stadio da Serie A. Ma la cosa è tutta da vedere.
«Non è arrivata alcuna richiesta né dal Comune di Firenze né dall'Acf Fiorentina, in merito all'utilizzo dello stadio Castellani da parte della società viola: nel caso infatti, la richiesta dovrebbe essere fatta all'amministrazione comunale che è proprietaria dello stadio Castellani di Empoli». A dirlo è la sindaca di Empoli, Brenda Barnini, in merito all'ipotesi di un possibile 'trasferimento’ della Fiorentina a Empoli.
«Nel caso in cui arrivasse una richiesta - continua Barnini - la valuteremo insieme all' Empoli Calcio, tenendo conto delle esigenze della nostra città che, nonostante gli adeguamenti infrastrutturali» che stiamo facendo proprio sul quartiere di Serravalle «difficilmente potrebbe sopportare il carico che impone la gestione di due squadre di serie A». «Ricordo - conclude Barnini - che il nostro Castellani ha una capienza di 16mila posti a fronte di un numero doppio di tifosi viola stabilmente presenti allo stadio». Sul tema è intervento anche il capogruppo Fdi in Consiglio regionale, Francesco Torselli, a margine dei lavori d'aula. Per Torselli la situazione della Fiorentina «è a dir poco surreale» e a «pagare dazio saranno i tifosi, costretti ad ogni partita a fare a proprie spese più di 200». Torselli fa poi un appello «al presidente della Giunta regionale» affinché «coadiuvato magari dal nuovo segretario del Pd Fossi, che della vicenda stadio, da ex-sindaco di Campi Bisenzio, è minuziosamente edotto» si adoperi «a convocare attorno ad un tavolo i sindaci di Firenze e Empoli per trovare una soluzione».
La risposta del presidente Giani non si fa attendere: «Sicuramente dobbiamo lavorare perché la Fiorentina giochi in Toscana, e conseguentemente in primo luogo io chiedo un supplemento di verifica della soluzione-Castello», ossia lo stadio del complesso della Scuola marescialli dei carabinieri. «C'è uno stadio da 7.000 spettatori - ha spiegato -, con una lunghezza di 104 metri: in serie A, vedi lo stadio di La Spezia, ci sono stadi che hanno ottenuto la deroga, sapete che il limite è 110 metri, anche per misure più piccole, e quindi ci sono tutte le condizioni. Il problema è lì è quello della capienza, perché è solo da 7.000 persone: ma se con strutture per tre anni, comunque di solidità sul piano della sicurezza, si può arrivare a 15-20.000 persone, questo potrebbe consentire di svolgere lì le partite». In caso contrario, ha aggiunto Giani, «mi metto a disposizione come presidente della Regione perché la Fiorentina possa andare a giocare in uno stadio toscano, da Empoli a Siena, da Livorno a Pisa, ad Arezzo, alle realtà che la Toscana ha e che possano consentire, anche con lavori supplementari, di vedere una Fiorentina che comunque non crea disagio ai propri tifosi nel doversi spostare come avvenne nel 1990, quando lo stadio fu oggetto dei lavori di ristrutturazione per i campionati mondiali, e le partite si giocavano a Perugia». Con riferimento poi all'ipotesi Empoli, «sicuramente parlerò e approfondirò col sindaco Brenda Barnini - ha aggiunto Giani - gli elementi che possono considerarsi ostativi. Sarebbe bellissimo, perché sancirebbe anche il ruolo di Empoli come squadra che è riuscita negli ultimi anni a dimostrare un protagonismo nel campionato di serie A che è pari alla sua valorizzazione dei giovani. A me piacerebbe moltissimo che fosse Empoli la sede delle partite di calcio della Fiorentina». Ancora, «possiamo anche pensare che per le ultime partite di un impegno europeo, laddove sono richiesti dati più rigorosi, si possa andare anche oltre: ma per le partite preliminari di eventuali coppe europee, o per le partite di campionato, noi dobbiamo cercare di farlo in Toscana». In generale, ha concluso Giani, «intanto lavoriamo, cerchiamo una soluzione».