Giampaolo Marchini
Fiorentina

Fiorentina settebellezze, le pagelle viola dopo il colpaccio a Torino

Kean sugli scudi, ma un voto alto se lo merita Palladino per la sua determinazione nel seguire i suoi obbiettivi

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La Fiorentina festeggia dopo la vittoria di Torino (foto Manuela Viganti/Ag. Aldo Liverani sas)

Firenze, 4 novembre 2024 – Le pagelle viola dopo Torino-Fiorentina.

De Gea 6,5 - Prima parata nel secondo tempo, quando blocca a terra una conclusione di Vlasic, senza particolari patemi. Salvato dal palo sulla conclusione di Pedersen, ma aveva coperto lo specchio nel modo giusto. Sicuro nelle uscite dà sicurezza a tutti.

Dodo 6,5 - Trova Tameze sulla sua rotaia che lo costringe ad avere comunque un occhio vigile. Novanta minuti e recupero giocati senza risparmiarsi e questa non è più una novità. Sfiora il gol personale nel finale dopo una ennesima galoppata a tutto campo, pur a corto di fiato.

Comuzzo 6,5 - Ritrova le sue mattonelle dopo il forfait di Genova. Gioca con personalità e applicazione, andando al concreto. Unica sbavatura quando lascia un minimo spazio a Sanabria che tenta l’Eurogol. Invano.

Ranieri 7 - Tiene bene la sua posizione e legge con intelligenza alcune situazioni pericolose che sbroglia con sicurezza. Come su Adams in apertura di partita. Illuminante, in pieno stile Palladino, il lancione preciso che Kean sfrutta con freddezza.

Gosens 6 - Pedersen lo tiene più basso del solito, ma il tedesco ha pazienza e soprattutto per la squadra. Sbaglia i tempi nell’uscita su Pedersen che lo sorprende, il palo salva lui e la Fiorentina. Poi una diagonale provvidenziale per chiudere l’ennesima iniziativa di Pedersen.

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Richardson 6 - Incrocia nella zona di Ricci che lo segue e lui si abbassa per uscire dal cono d’ombra con sufficiente padronanza del pallone e del gioco. Gli manca l’intuizione, ma sbaglia pochi palloni e questo è l’aspetto più importante. Dal 63’ Adli 6 - Utile nel mettere ordine e nel tenere il pallone nel momento di maggior pressione granata.

Bove 6,5 - Chilometri per gestire tanti palloni e anche per coprire le spalle non solo a Beltran. Un’altra prestazione di spessore e di sacrificio, anche se nella ripresa si vede che è stanco e qualche errore è dovuto alla poca lucidità. Difficile però farlo rifiatare.

Colpani 5,5 - Una giornata non delle migliori per il Flaco che prova ad accendersi ma la sua azione non sempre è precisa. Passo indietro rispetto alle recenti uscite, sotto il profilo della concretezza, non dell’impegno che resta sempre in linea con le aspettative. Ha abituato a ben altre prestazioni e probabilmente anche lui ha il serbatoio in riserva visto che le ha giocate quasi tutte. Dal 63’ Ikone 5,5 - Il solito Jorko. Un po’ pasticcione, un po’ confusionario.

Beltran 6,5 - In avvio fatica a trovare la posizione, anche se il lavoro da fare è tanto, come il campo da coprire. Cresce con il passare dei minuti: si vede che il ruolo ritagliato da Palladino lo convince ed è nelle sua corde. Una prestazione di spessore e sacrificio. Dal 75’ Mandragora 6,5 - Pronti via e centra il palo su punizione. Impatto importante per lui che è un ex.

Sottil 6 - Cerca la superiorità sulla fascia, andando al traversone più volte; difetta di misura. Alimenta però l’azione. O almeno ci prova, pur non riuscendo a incidere con continuità come invece dovrebbe. Dal 63’ Kouame 5,5 - Avrebbe un paio di occasioni favorevoli. Avrebbe, appunto, invano.

Kean 8 - Velenoso e spietato, averlo o non averlo si sente. Eccome. Sorvegliato speciale della difesa granata che lo raddoppia quando cerca la soluzione personale. Usare il corpo a protezione del pallone e girarsi è un marchio di fabbrica: quasi immarcabile. Solo con le cattive si può fermarlo. Ci vorrebbe un’alternativa valida per farlo rifiatare. Cabral già detto? Ma questo è un altro discorso. Dall’85’ Biraghi sv.

All. Palladino 7,5 - Sono sette le vittorie consecutive e tutte diverse tra loro, strappate con situazioni diverse, ma con un unico denominatore: la grande coesione e convinzione in quello che si sta facendo. E’ questa la vera forza del gruppo che l’allenatore sta piano piano plasmando secondo le sue idee, adattandole anche a quanto gli si è prospettato cammin facendo. Se poi anche la difesa inizia a essere affidabile, tutto è possibile.

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