Firenze, 2 giugno 2024 – Un lungo viaggio durato 162 partite, passato attraverso 1.024 giorni di lavoro (dal 4-0 al Cosenza nei trentaduesimi di Coppa Italia del 13 agosto 2021 a oggi), tre qualificazioni europee e altrettante finali perse. Si chiude questo pomeriggio a Bergamo l’avventura di Vincenzo Italiano sulla panchina della Fiorentina. Terminerà al Gewiss Stadium in un recupero ormai inutile ai fini della classifica (la Viola - certa dell’ottavo posto - può solo sperare in caso di vittoria di chiudere a +4 rispetto alla scorsa stagione) ma che avrà al contempo un valore simbolico per ciò che riguarda il ricordo di Joe Barone, visto che il match odierno con la Dea - che va invece a caccia del terzo posto - avrebbe dovuto in origine giocarsi il 17 marzo scorso, giorno nel quale però l’ex dg fu vittima del malore al cuore che poi lo ha condotto alla morte due giorni dopo.
Le tossine per la sconfitta nella finale di Conference contro l’Olympiacos in casa viola sono state tutt’altro che smaltite ed è anche per questo motivo che il tecnico viola, desideroso di chiudere al meglio la stagione dopo la beffa più atroce del suo triennio in riva all’Arno, ha intenzione di non fare esperimenti per la sfida di oggi: alla volta di Bergamo (la squadra si muoverà solo questa mattina) non partirà infatti nessun giocatore della Primavera, visto che l’undici che il tecnico ha scelto di mettere in campo prevederà un mix tra titolari e riserve: in difesa ci potrebbe essere la prima da titolare del 2005 Comuzzo, che dopo le sei presenze da subentrato in questa annata è pronto a partire dal 1’ in una retroguardia che, davanti a Christensen, dovrebbe essere completata da Kayode e Parisi sulle fasce più Ranieri al centro. In mediana, alla luce della squalifica di Mandragora, spazio a Lopez e Duncan mentre in attacco, alle spalle di Nzola, potrebbe toccare a Ikoné, Beltran e Castrovilli.
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