RICCARDO GALLI
Fiorentina

Vincenzo Italiano, notte amarcord con il Napoli: ultima in viola al Franchi

Applausi, critiche, Europa. Il gioco alla Zeman e il rapporto con la società e con i tifosi: mille emozioni

Firenze, 16 maggio 2024 – Premessa numero uno: nel calcio tutto può (sempre) succedere e anche questo concetto-suggestione, un giorno potrebbe essere rinnegato o smentito. Magari davanti a quella clausola che andrà ad allungare di un anno il suo contratto in caso di qualificazione all’Europa League (leggi, vittoria della Conference).

Premessa numero due: fatti i dovuti scongiuri, un Franchi aperto per una passeggiata-passerella (o qualcosa di più) per lui e per i suoi ragazzi, è uno scenario che ogni tifoso vuole e deve prendere in considerazione puntando su una data immediatamente successiva al prossimo 29 maggio (giorno della finale di Conference).

Premesso tutto questo, dunque, è inutile nasconderlo, ma quella di domani sera contro il Napoli, sarà – salvo appunto miracoli – l’ultima presenza al Franchi di Italiano da allenatore della Fiorentina. Il calendario, si sa, vuole i viola in campo ancora in tre occasioni (oltre alla finalissima con l’Olimpiakos ci sono i due turni di campionato con Cagliari e Atalanta), ma saranno tre trasferte.

Così, l’ultima notte viola al Franchi, in una partita che fra l’altro vale un pezzetto pregiato della stagione, vivrà sulle sensazioni forti e strane di quei giocatori che fra appena qualche settimana saranno altrove e in qualche modo avranno scelto (o subìto) lo strappo con la casa Fiorentina. Sensazioni ancora più forti e quindi strane da leggere, interpretare e sicuramente impregnate di sentimenti, saranno appunto quelle di Vincenzo Italiano che sulla panchina viola ha vissuto stagioni belle, complicate, matte, difficili, intense. Il rapporto fra Italiano e la Fiorentina, Italiano e la città, Italiano e i tifosi è stato un susseguirsi di sensazioni sempre forti. Mai annacquate. Ci sono stati momenti complicati, critiche che all’inizio lo facevano arrabbiare e sbandare, ma ci sono state soprattutto situazioni che Vincenzo si è messo dentro come un tesoro prezioso e pregiato. La Fiorentina con Italiano ha ritrovato la strada per l’Europa, il gusto di giocarsi finali, la consapevolezza che il gruppo, lo spogliatoio se unito (come lo è quello viola) e ben diretto può farti scavalcare anche differenze tecniche di qualità nel confronto giocatore per giocatore con club anche più importanti.

Il gioco di Italiano ha diviso. E così l’offensivismo allo stato puro (scuola Zeman) quando ha funzionato ha consegnato all’allenatore applausi e standing ovation, ma quando ha zoppicato e lasciato per strada qualche risultato ambizioso, ha visto Italiano salire sul banco degli imputati senza appello. Poi il rapporto con la società, con Commisso, con l’energia dell’ex dg Barone, con i tifosi. Anche quelli con cui si è pizzicato più volte, nel parterre alle spalle della sua panchina. Domani sera, Italiano rivedrà tutti questi film mentre saluterà il suo Franchi. Con il sogno di tornarci fra poco più di un paio di settimane. Magari con una sciarpa viola al collo e le braccia alzate verso la gente.

Subito dopo inizierà il futuro. Quello che oggi fa rimbalzare il nome di Aquilani e il giorno dopo quello di Palladino. Senza trascurare (mai farlo) il fatto che potrebbe spuntare una sorpresa. Un nome a sorpresa.

Ma questo non sarà più un pensiero di Italiano.

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