Firenze, 14 marzo 2024 - Soddisfatto, Vincenzo Italiano si presenta davanti ai microfoni nel dopo partita pur avendo vissuto la gara dalla tribuna causa squalifica. Il pareggio contro il Maccabi Haifa proietta la Fiorentina nei quarti di finale di Conference League. Domani a Nyon il sorteggio. Questa l'analisi di Italiano. "Siamo contenti e soddisfatti, siamo tra le migliori otto del torneo. Quest'anno ci sono squadre forti, la qualità si è alzata e lo vedrete. Soddisfazione enorme, ci tenevamo a passare il turno e i ragazzi si sono comportati bene, rinforzati dalla mia assenza in panchina... (ride, ndr). Si soffre troppo, spero non accada più perché è una sofferenza non bella da vivere".
Il rientro di Dodo in un momento decisivo della stagione…
"Oggi avevo in mente di premiarlo, sta spingendo forte ed è guarito. Va forte, sapete tutti che giocatore è con ritmo e condizione. Negli ultimi mesi c'è bisogno di tutti, bisogna essere pronti. Avere uno in più come lui è un valore aggiunto".
Come sta Gonzalez?
"Nico sta bene fisicamente, oggi non è stata una gara con ritmo e un po' ci siamo adeguati a quello che proponevano loro. Essendo in vantaggio l'intensità non si è alzata. Ha giocato lontano dal suo valore, ma sta bene e in questi due mesi sarà al 100% per darci tanto. In queste partite il risultato e l'obiettivo cominciano a preoccupare, i giocatori di qualità devono venire fuori e dare il loro apporto".
La prerogativa è avere creato tanti titolari…
"Mi fa piacere puntualizzare questo aspetto. Avere tutti coinvolti nel finale di stagione farà la differenza. Barak è in crescita, fa gol, lui recuperato ci può dare tanto. Mandragora sta crescendo, gioca con più attenzione e qualità: ci dà ordine con un mancino educato e può darci soluzioni da fuori. A marzo siamo dentro a tre competizioni, non è facile e non ci riescono in tanti".
Quella risposta ieri in conferenza sul suo futuro ha fatto scalpore…
"E' troppo importante il finale di stagione, oggi ne avete avuto testimonianza. Ribadisco quello che ho detto ieri: ho un grande rapporto con la società, con Pradè, Barone e con il presidente Commisso: ci incontriamo spesso e ci confrontiamo. Vediamo più avanti, l'importante è finire bene: oggi l'unico pensiero è quello di regalare un trofeo al nostro presidente".
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