Lecce, 20 ottobre 2024 – Ecco le pagelle viola di Lecce-Fiorentina.
De Gea 6,5 - Giornata quasi in pantofole per il portierone viola che deve solo gestire la retroguardia senza quasi mai correre rischi. Mezzo punto in più perché è pronto sull’unico tiro nello specchio dei leccesi. Quando sei spettatore la tensione può calare: lui è diverso
Dodo 7 - Solita consueta dose di spinta offensiva per il brasiliano che è quello più intraprendente. Alimenta senza sosta la manovra, come di consueto. Insomma il suo contributo non manca mai. Punto fermo della Fiorentina costruita da Palladino.
Comuzzo 6,5 - Ingaggia un duello muscoli e tecnica contro Krstovic, l'uomo più pericoloso del Lecce. Sta crescendo anche di personalità il ragazzo della Cantera viola che piano piano si sta guadagnando la fiducia di tutti.
Ranieri 6,5 - Il capitano di giornata, o forse definitivamente designato quando in campo non c’è Biraghi, gestisce la retroguardia con personalità e chiude ogni varco evitando angosce e patimenti anche quando il Lecce prova con orgoglio a salire.
Gosens 6,5 - Intelligenza calcistica (e non solo) da vendere. Il tedesco è un manuale nel leggere i momenti della partita, tenendo la posizione quando il Lecce prova ad alzarsi dalla sua parte. Quando partecipa alla manovra le sue idee non sono mai banali. Dal 66' Parisi 6,5 - Trova il tempo di prendere una scarpata e di segnare con una bella iniziativa personale.
Adli 6 - Ci mette un po’ ad emergere, trotterellando al suo passo, cercando di prendere le misure alla partita. Gestisce senza particolare affanni, sapendo che accanto a lui c’è un Cataldi in versione scintillante. Probabilmente non c’era bisogno della sua ’direzione d’orchestra, perché la band suona sullo spartito senza bisogno di essere corretta o stimolata. Pomeriggio senza acuti. Dal 57’ Richardson 6 - Sempre elegante il franco marocchino che mette minuti utili per la sua ulteriore crescita
Cataldi 8,5 - Chirurgico nel piazzare il piattone sul palo più vicino di Falcone che vale il nono (arriverà poi il decimo) gol personale. Ordinato e attento nelle chiusure e nel pattugliare con intelligenza la sua zona. Si prende il lusso di segnare una doppietta di grande qualità calciando una punizione (quattro in carriera) da specialista. Esultanza alla Spider-Man perché nessuno lo ha ucciso. A più di uno a Roma fischieranno le orecchie.
Colpani 8 - Il Flaco ingrassa. Cresce con il passare dei minuti. Il primo gol in viola ha un coefficiente di difficoltà altissimo. Una rete che lo sblocca anche mentalmente. Da quel momento è un crescendo e il difficile diventa semplice. Come la volée per la doppietta.
Gudmundsson SV - Ma che jella vera. Neanche il tempo di prendere le misure con il campo che dopo pochissimi minuti di gioco si deve arrendere per un problema muscolare in una delle sue solite accelerazioni. La notizia più brutta per iniziare la partita. Dal 9’ Beltran 8 - Uomo d'impatto che entra da veterano consumato El Vikingo che nella ripresa mette anche il timbro di rapina.
Bove 7 - Cuce il gioco senza trascurare le sortite. Ottimo collante tra reparti e pronto a prendere sulle transizioni il primo uomo che esce palla al piede. Non sempre preciso, ma lo si può perdonare, perché cresce con il passare dei minuti e il lavoro è enorme. Dal 58' Sottil 6,5 - Partecipa al successo con un assist.
Kean 7 - Anche quando pare in un vicolo cieco la sua capacità di difendere il pallone lo toglie dai guai. Così nasce l’azione del vantaggio. Resta in campo con una caviglia dolorante, nonostante questo Falcone gli nega il gol con una paratone. Dal 46' Kouame 6,5 - Si prende la soddisfazione di suggerire il gol di Beltran.
All. Palladino 7,5 - I suoi piani, e di Citterio che lo ha sostituito al meglio in panchina, saltano subito, perché l’infortunio di Gud poteva essere un colpo duro da assorbire. Ma dalla panchina esce un Beltran formato River che fa il surrogato di qualità dell’islandese. La squadra risponde con personalità, confermando i progressi visti contro il Milan. Avanti così.
Arbitro 6,5 - Valuta correttamente l'episodio che determina la superiorità numerica viola. Il contatto tra Gallo e Dodo pare leggero, ma determinante nel far cadere il brasiliano.
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