Firenze, 3 dicembre 2020 - Attaccante moderno e versatile, Mario Maraschi è uno degli "eroi" del secondo scudetto viola, quello del 1968-69. La sua scomparsa, avvenuta oggi, 3 dicembre, ad Arcugnano (Vicenza), rappresenta un grande lutto per la Fiorentina e non solo, visto che ha militato in molte squadre nella sua carriera. Nato a Lodi il 28 agosto 1939, arriva in Serie A nel 1960, con la maglia del Milan. Passa poi al Vicenza e nel 1967 approda alla Fiorentina.
E' proprio lui a scegliere il club viola tra le varie squadre interessate a ingaggiarlo, come Napoli e Torino. In viola viene trasformato da ala d'attacco a centravanti e dopo le 12 reti della prima stagione, ne realizza 14 nell'anno dello scudetto. Storico il raddoppio realizzato a Torino l'11 maggio 1969 in casa della Juventus per la vittoria decisiva per lo scudetto.
"Era legatissimo a Firenze, alla Fiorentina, ai suoi ex compagni _ racconta Moreno Roggi, vicepresidente dell'Associazione Glorie Viola _ ogni volta che lo chiamavamo per un'iniziativa, partiva da Vicenza per venire a Firenze, era sempre protagonista dei nostri ritrovi".
Così lo ricorda Massimo Cervelli, vicepresidente del Museo Fiorentina. "Mario ebbe un ruolo fondamentale nella conquista dello scudetto, per i gol, ma anche per la carica agonistica. Un entusiasmo che abbiamo continuato a rivedere e ad apprezzare tutte le volte che Mario è tornato a Firenze: per il suo ingresso nella Hall of Fame e per le iniziative delle Glorie Viola".
Dopo i tre anni in viola (116 presenze complessive e 49 reti) passa al Vicenza, poi al Cagliari e alla Sampdoria. A Genova entra nella storia del club blucerchiato grazie a uno spettacolare gol in rovesciata nel derby pareggiato contro il Genoa, proprio all'ultimo minuto.