RICCARDO GALLI
Fiorentina

Fiorentina, adesso il riscatto: a Napoli è la trasferta dell’orgoglio. Kean-Lukaku, sfida del gol

I viola cercano l’impresa impossibile dopo la figuraccia in Conference League contro il Panathinaikos

Luca Ranieri, capitano della Fiorentina, sempre il primo a caricare i compagni

Luca Ranieri, capitano della Fiorentina, sempre il primo a caricare i compagni

Firenze, 9 marzo 2025 – Questione di orgoglio. Sì, quasi più che di punti da aggiungere alla classifica.

La Fiorentina si cala così, con questo spirito, nel clima da ’mission impossible’ della trasferta di oggi a Napoli. Trasferta che Palladino e la squadra dovranno affrontare e possibilmente sfruttare, per almeno provare a giustificare che tutto quello che di brutto e cattivo si è visto ad Atene, in Conference, è stato (anche se purtroppo non l’unico) un incidente di percorso.

Questione di orgoglio, si diceva, perché la Fiorentina dovrà (e ce l’ha) avere la forza di affrontare il Napoli con la cattiveria e la voglia di spaccare il mondo che si porta dentro chiunque ha la necessità di rialzare la testa. Di crederci, di far volare e valere l’autostima, di ricacciare indietro critiche, appunti e bacchettate.

Così, la Fiorentina sconfitta e appunto bacchettata ad Atene, andrà a fare la voce grossa contro il Napoli, con prospettiva scudetto, di Antonio Conte.

Dire che sarà una giornata facile è semplicemente anacronistico o addirittura fuori dalla realtà, ma le motivazioni di rivalsa dei viola saranno (obbligatoriamente) la spinta giusta per equiparare (o quasi) le qualità e la potenza della squadra azzurra.

Napoli-Fiorentina, dunque, non sarà semplicemente un duello a distanza fra bomber di razza e di potenza come Kean e Lukaku. E Napoli-Fiorentina andrà anche oltre il confronto fra la qualità di giocatori come Fagioli e Gosens contro quella di Lobotka o McTominay.

Dove andare oltre tutto questo significa verificare le doti di Palladino sia come psicologo del gruppo oltre che di allenatore attento a mettere in campo e sul campo modulo e squadra giusti.

E poi c’è un concetto che ha accompagnato fino a questo momento il cammino della Fiorentina in una stagione segnata da ’su e giù’ inquietanti: le cose migliori, i risultati migliori, la squadra di Palladino li ha fatti con le grandi. Ovvero, contro quelle formazioni che i viola hanno potuto ’aspettare’, senza cioè avere l’obbligo e la condizione di fare la partita. Sì, perché la Fiorentina dà e ottiene il meglio quando è l’avversario ad aggredire. I viola sono stati bravi – vedi soprattutto le sfide con la Lazio e quella a Firenze con l’Inter – nell’affrontare e affondare gli spazi che la squadra davanti si mette a produrre gioco.

Il Napoli? Sì, il Napoli di Conte, oggi farà proprio questo. Andrà subito alla ricerca della giocata che sblocchi il match, farà un pressing compatto e insistente e... di conseguenza, concederà qualcosa all’avversario. Ovvero la Fiorentina. Fiorentina che in questo intreccio tattico ha sempre dato il meglio.

Un ultimo significato alla trasferta di Napoli. Sarà una sorta di prologo alla sfida due di Conference contro il Panathinaikos. Ok, Palladino dirà che si tratta sempre e comunque di situazioni in parallelo. Di posizioni da monitorare l’una svincolata dall’altra, ma volete mettere, gestire, preparare, affrontare il match verità di Conference dopo aver fatto male al Napoli?

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