
Un momento della sfida di Atene. Serata da dimenticare per la Fiorentina, che perde 3-2
Firenze, 6 marzo 2025 – Ecco le pagelle della Fiorentina dopo la sconfitta di Atene.
Terracciano 4 - Non è tutta colpa sua, ma mandarlo in campo dopo 3 mesi è stato un azzardo che ha aperto una serata da incubo. Sorpreso dalla parabola di Swiderski, resta fermo sulle gambe. Errore marchiano sul gol di Maksimovic, non trattenendo il tiretto di Djuricic. Non è serata, punito dalla rasoiata di Tete. Si riprende un po’ disinnescando la conclusione di Ounahi. Ma sul tiro di Djuricic che finisce sul palo appare ancora incerto. Moreno 5 - Il var gli cancella l'urlo per il tap in vincente. E’ l’unico momento in cui non va in affanno. Per il resto perde spesso la misura e il tempo non solo delle chiusure. Dalla sua parte il Pana passa sovente. Comuzzo 5 - Ha Swiderski nel radar e non è una serata semplice. Pietro cerca di evitare guai giocando spesso d’anticipo, con risultati altalenanti. Svetta di testa, colpendo il palo che Moreno trasforma, ma era in fuorigioco. Sulla terza rete greca poteva fare un po’ meglio. Ranieri 5 - Timido nel chiudere Swiderski che, pur indovinando una traiettoria incredibile, segna il vantaggio indisturbato. Cerca di rifarsi subito dopo, ma non colpisce bene e l’occasione favorevole sfuma. Non una gara delle sue Dodo 5,5 - Dopo i due ceffoni presi è uno dei pochi che reagisce e cerca di alimentare anche l’azione offensiva. Suo il traversone che Kean non sfrutta. Copre e si propone con continuità. Cala nella ripresa anche in precisione. Fagioli 6,5 - Aveva già provato a segnare il primo gol in maglia viola qualche minuto prima. Ci riesce, con una deviazione, sfruttando la solita palla d’oro di Gosens. Perde lucidità alla distanza: comprensibile: ha corso tantissimo. Dal 75’ Parisi 6 - E’ quello della panchina che entra meglio nei meccanismi difficili della partita. Lotta ed è un merito. Mandragora 6 - Schierato nel centro nevralgico si sacrifica in un ruolo non suo. Non è sempre preciso. Pennella però un Sfortunato quando Kean gli ribatte in modo fortuito una conclusione che avrebbe creato guai. Richardson 5 - Inizia timido e perde qualche pallone, poi cerca di riprendersi, provando a restare vigile nei compiti che Palladino gli ha assegnato: tenere la zona e coprire le avanzate di Dodo. Prestazione difficile. Dal 59’ Cataldi 6. Gosens 6,5 - Dieci, cento, mille Robin. Fate come volete, ma è lui l’anima di questa squadra, fascia al braccio o meno. E’ lui che a fine partita cerca di allentare l’elettricità ed evitare guai peggiori. In campo poi è il più vivace, alimentando sempre l’azione correndo sulla fascia, fino a quando non gli arriva più mezza palla. Non è un caso che dai suoi piedi nasca sempre il guizzo più bello e che nei due gol ci sia la sua impronta. Beltran 6,5 - Le gare nella bolgia sono le sue. Si ricorda che nell’antichità faceva il centravanti e la torsione è da 9 vero, riaccendendo la speranza viola. Lotta come sempre, senza mai tirarsi indietro, fino a quando il fiato lo assiste. Dal 75’ Gudmundsson 5 - Difficile però trovare ritmo giocando pochissimo e sempre dovendo inseguire o inventarsi la giocata senza avere la palla. Kean 5,5 - Torna al centro dell’attacco dopo la botta alla testa. Lotta come al solito senza risparmiarsi ma, ben sorvegliato; non riesce a emergere. Manca una buona occasione su cross del suo amico Dodo. Da ritrovare. All. Palladino 4,5 - La scelta, da galantuomo, di schierare Terracciano titolare non paga in modo inequivocabile. Fino a quando le corsie sono andate, anche la Fiorentina è rimasta in partita, salvo poi appunto spegnersi alla distanza. Pochi guizzi nel cercare di cambiare l'inerzia di una gara finita in sofferenza.
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