
Un momento della sfida contro il Celje: Zaniolo alla conquista del pallone
Firenze, 11 aprile 2025 – Ecco le pagelle della Fiorentina nella sfida contro il Celje.
De Gea 7,5 - Il primo vero tiro arriva al 54’ da Svetlin, la risposta non facile ma è risolutiva. Non può nulla sul rigore che Delaurier Chaubet trasforma. Nel finale diventa protagonista, prima evitando guai peggiori alzando in angolo un pallone velenoso. Poi il solito capolavoro salvando a modo suo una zuccata di Vuklisevic. Ma il bello doveva ancora arrivare con la paratissima al 94’ sul tiro di Edmilson. Da blindare subito. E non è una novità. Pongracic 5,5 - Senso della posizione e lettura delle situazioni lo aiutano nello sbrogliare potenziali pericoli in una serata non particolarmente ispirata. Si fa beccare fuori posizione quando stende senza troppi complimenti Matko: rigore. Comuzzo 6 - Schierato al centro della difesa, lotta con il fisico e con il temperamento. Qualche affanno in avvio, ma è giusto il tempo per prendere le misure e gestire anche con lucidità quando gli avversari si riversano in avanti alla ricerca del pareggio. E meno male che c’è De Gea. Ranieri 6,5 - Incrocia dalla sua parte Matko che è il più intraprendente degli avanti sloveni. Quando può cerca di alimentare l’azione. Poi si mette in proprio e da discesista puro entra in area e fulmina l’incerto Silva, segnando il gol che scaccia ansie e trova certezze. Moreno 5 - Il sospetto che potesse andare in difficoltà lo si è avuto appena lette le formazioni. Largo a destra con il piede invertito in un ruolo non suo. Sensazioni confermate sul campo. Fatica a entrare in partita anche se qualcosa di buono lo costruisce. Ma si vede che va in difficoltà contro avversari più veloci. Ammonito salterà la prossima partita. Dal 46’ Parisi 5,5 - Subito in partita con determinazione, poi però si incaponisce e perde lucidità. Mandragora 7 - Solo De Gea gli toglie l’MVP. Deve occuparsi di Sveltin, il più fantasioso. Non si risparmia per corsa e abnegazione. Si guadagna e trasforma con freddezza il rigore che spiana la strada, festeggiando così il record di presenze viola ogni tempo in Europa. Cataldi 6,5 - L’equilibratore non si smentisce. Appare e scompare dalla gara con esperienza consumata; la sua presenza anche quando non la avverti è determinante. Geometrie e gestione dello spazio e delle distanze sono tutte materie sue. Dal 62’ Richardson 6,5 - Con piglio e personalità il figlio di Sugar. Adli 6 - Torna titolare dopo quasi tre mesi e va a fare l’interno di destra. Cerca di entrare nel cuore del gioco, ma più che altro fa il mediano e rompere il ritmo soprattutto di Nieto che si inserisce con continuità. Si guadagna la sufficienza piena. Dal 62’ Fagioli 5,5 - Distratto. Folorunsho 6,5 - Fa il cursore di sinistra a tutta fascia, coprendo tanto campo soprattutto nelle diagonali sempre puntuali. Dalle sue parti difficilmente si passa. Fa pentole e coperchi, perchè con l'ingresso di Parisi va sulla corsia opposta senza calare di intensità. Dal 77' Dodo 5 - Da uno come lui è imperdonabile prendere un’ammonizione così che lo toglie dalla gara di ritorno. Beltran 5,5 - Il più vivace in avvio, nonostante un colpo subito a freddo. E’ quello che pare avere le idee più chiare anche se con il passare dei minuti la sua azione perde di efficacia e resta schiacciato tra attacco e centrocampo senza avere la possibilità di incidere. Zaniolo 5,5 - Occasione da titolare e partita di sacrificio, cercando di coprire tutto il fronte offensivo. Gli manca il guizzo giusto e non è un aspetto da poco. Prova a dare respiro alla squadra anche se è poco cercato ed è spesso costretto a inseguire. Dall'88' Kean sv All. Palladino 6,5 - Turn over minimal, necessario. Se poi anche il risultato alla fine ti dà ragione è il massimo. Peccato per quel gol preso che lascia qualche pensiero in più per la partita di ritorno. Le idee di gioco sono ormai consolidate e anche una identità che permette alla squadra di avere una fisionomia ben definita.
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