GIAMPAOLO MARCHINI
Fiorentina

Fiorentina Verona, le pagelle: Beltran brillante, De Gea che personalità. Kean è letale

I voti alla prova della squadra di Palladino, che vince 3-1 contro gli scaligeri e consolida la sua classifica

FIROM24

L'esultanza di Kean: è lui l'uomo partita della Fiorentina nella sfida contro il Verona (Fotocronache Germogli)

Firenze, 10 novembre 2024 – Ecco le pagelle della Fiorentina nella sfida vinta 3-1 contro il Verona.

De Gea 6,5 - Depotenzia un velenoso tiro cross dalla destra di Lazovic. Non reattivissimo sulla sventola da fuori di Serdar che forse vede all’ultimo, coperto da Ranieri. Poi la consueta dose di personalità e sicurezza per la squadra. Dodo 6,5 - Vivace, come di consueto, sulla fascia di competenza, ma non sempre è preciso. Anzi. Qualche scelta è affrettata dalla voglia di determinare. Cresce di tono e concretezza nella ripresa quando spinge senza sosta fino all’area del Verona. Dal 83' Kayode sv. Comuzzo 7 - Gioca con una fascia da pirata sulla fronte per un colpo ricevuto, ma non sbanda e partecipa alla manovra. Un’altra prestazione solida e di personalità che legittima la convocazione, la prima, in nazionale. Ranieri 7 - E’ lui, con un grande intervento in scivolata su Suslov, che innesca il break concluso da Kean. Forse potrebbe fare qualcosa in più per chiudere Serdar prima del tiro. Giusto una sbavatura in un pomeriggio da leader. Gosens 6,5 - Ha più libertà sulla corsia, anche perché si scambia talvolta con Adli, pronto a ricucire le distanze quando la squadra sale e accompagna la manovra. Sempre prezioso anche nelle diagonali. Spesso ci si dimentica che lui non è un difensore, ma si adatta. Eccome. Bove 6 - Sanguinosa la palla sulla trequarti che mette in modo la ripartenza del Verona che Serdar finalizza. Pare accusare il colpo e impiega un po’ per riprendersi. Ma quando mette alle spalle l’errore torna a essere un fattore non solo nella sua zona di competenza, perchè ancora non si è capito (nell’accezione migliore del concetto) quale sia. Nell’ultimo periodo è stato super utilizzato e un momento di opacità ci può stare. Dal 87’ Mandragora sv. Adli 6,5 - Veleggia con velocità da crociera, abbassandosi e scambiandosi con Gosens. Non è un caso che gioco e ritmo calino quando abbassa i giri. E’ il baricentro della manovra che passa dalle sue parti e dalla sua velocità di pensiero. 77’ Richardson 6 - Si piazza nel mezzo a gestire e fare barriera alla reazione gialloblù. Colpani 6,5 - Si fa vivo su punizione, con Montipò che affannosamente si salva in angolo. Meglio nella ripresa quando sceglie di giocare tra le linee e cresce anche di pericolosità, andando più volte al tiro, senza fortuna. Beltran 7 - Gioca tantissimi palloni e si danna l’anima anche a inseguire e rompere il gioco avversario, andando a insistere tra Duda e Serdar. E’ il più brillante nelle intuizioni, senza limitarsi a una sola fase. Non è un caso che esca tra gli applausi. Dal 77’ Kouame 6 - Non è un momento di condizione scintillante, lo si nota quando non sfrutta un paio di ripartenze (soprattutto una) sbagliando il controllo. Sottil 6 - Va a strappi, come il suo solito. Non si tira indietro quando c’è da lottare però le scelte finali sono spesso rivedibili, nonostante le qualità che emergono, nonostante tutto. Dovrebbe essere il padrone della fascia ma resta incompiuto. Dal 83’ Parisi sv Kean 9 - Hat trick e pallone portato a casa, il primo con la maglia viola. Letale. Non si smentisce quando ha sui piedi e sulla corsa l’occasione buona che trasforma come Re Mida. Zanetti poi gli mette alle costole Magnani e Coppola, ma lui si esalta nello scontro, segnando di astuzia sull’angolo di Adli. La corsa sotto la curva è la logica tappa successiva. Il meglio del repertorio per il terzo: rilancio di De Gea, aggancio orientato e allungo verso Montipo che supera incrociando. Sorride anche Spalletti. All. Palladino 7,5 - Resetta la sconfitta di Conference League, sfrutta l’onda lunga di Kean e costruisce il successo che spedisce la Fiorentina in orbita sulle basi dei ’titolari’. Bravo a rivitalizzare la squadra all’intervallo dopo che il gol in avvio aveva avuto un effetto letargico sulla squadra, probabilmente convinta di poter amministrare il vantaggio senza rischiare. Appena si alza il ritmo la qualità viola esce allo scoperto.  

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