Firenze, 14 gennaio 2025 – Ecco le pagelle viola di Monza-Fiorentina:
De Gea 6 - Come gli accade nell’ultimo periodo nessuna parata difficile (disinnesca Djuric con facilità e poco altro) e gol, entrambi, praticamente imprendibili. Un periodo che va così e lo spagnolo lo sa bene. E non fa drammi. Dodo 5 - Il duello che ingaggia con Akpa-Akpro è tutto da seguire, anche se il franco-ivoriano lo mette in difficoltà anche sulla corsa. Non sempre le scelte sono quelle giuste e la voglia di fare gli toglie lucidità. Comuzzo 5 - Momento di difficoltà del giovane difensore che rispetto al momento migliore suo e della squadra appare disorientato e meno sicuro. Su Pedro Pereira non è risolutivo con la palla che va sui piedi di Curria per l’1-0. Ranieri 5,5 - Si fa portare fuori posizione da Pedro Pereira nell’occasione del gol ed è per questo che non riesce a chiudere su Ciurria, restando nella ’terra di nessuno’ complice un rientro pigro di Gosens. E’ in calo, come tanti. Gosens 5 - Si vede che in questo momento è in affanno anche perché reduce da qualche guaio fisico. Prima parte di gara di sacrificio in copertura, resta però timido nell’attaccare gli spazi come faceva prima del momento di difficoltà fisica. Dal 68’ Parisi 6 - Ci prova e lotta senza tirarsi indietro sotto il profilo del temperamento. Su questo è un esempio. Adli 4,5 - Fatica a entrare nel cuore del gioco e perde qualche pallone di troppo, con il rischio di accendere spesso la transizione avversaria. Nella ripresa cerca di scuotersi, ma se lui non gira la squadra va in affanno. Richardson 5 - Stretto tra Bondo e Bianco cerca di tenere la posizione con attenzione. Per cercare di non andare in apnea, senza lampi. Perde un pallone banale che innesca l'azione che porta al raddoppio. Dal 64' Folorunsho 6 - Di incoraggiamento. Entrare all’esordio in un momento di grande difficoltà e nervosismo è complicato. Colpani 4,5 - Il più atteso tra gli ex di giornata. I primi minuti sono un turbine di emozioni che però producono qualcosa di buono. Come il tacco che smarca Dodo. Da lì in poi, però, inizia tutta un’altra partita. O meglio, come le ultime, forse peggio. Dal 68’ Ikone 5 - Il solito Jorko. Tutto bene fino all’ultima scelta che lo penalizza magari oltre i demeriti. Gudmundsson 4,5 - Gli mancano i tempi di gioco che ha perso con gli infortuni. E che può ritrovare solo giocando. Insomma, Gud deve stare in campo anche se ne azzecca poche poche. Un giro di parole per ribadire come l’islandese sia davvero lontano da quello di Genova. Ma bisogna ritrovarlo al più presto. Però è inevitabile richiamarlo in panchina a inizio ripresa. Dal 46' Beltran 6,5 - Dopo essere stato battezzato trequartista a parole da Palladino, la conferma anche in campo, se mai ce ne fosse stato bisogno. Entra con determinazione, piazzandosi proprio in mezzo al campo e sfiora il pareggio, con Carboni che salva, con fortuna, sulla linea. Poi si guadagna il rigore con la pura voglia di non mollare, trasformandolo con suspense: un esempio per tutti gli altri sotto il profilo della grinta. Sottil 5,5 - Primo tiro è suo, ma l’impatto non è felice. L’intuizione sì. Da sinistra prova ad aggredire, mettendosi in proprio o cercando i compagni. Pigro quando dovrebbe seguire Churria. Si spegne alla distanza. Dal 75’ Kouame 5,5 - Poche tracce e confusione. Kean 5 - Pochi palloni giocabili, se non spalle alla porta con l’obiettivo di far salire la squadra. Ma ci vorrebbe anche qualcosa di diverso, soprattutto negli ultimi 30 metri dove la solitudine del centravanti si manifesta in modo inequivocabile. Sempre spalle alla porta anche perché mai cercato in verticale con i due centrali di difesa sempre addosso. Deve scuotersi anche lui. All. Palladino 4,5 - La Fiorentina pare aver perso la sua dote migliore: la verticalità. Che unita alla velocità aveva fatto le fortune dei viola nell’ormai famigerato filotto di vittorie. Troppo giro palla, attualmente, fine a sé stesso che ha solo l’effetto di facilitare le chiusure degli avversari. Serve una scossa emotiva, oltre che ritrovare i giocatori cardine: Gud su tutti. Lavorare, certo, in campo, ma anche sotto il profilo mentale. Qualcosa non va.
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