
Il tecnico della Fiorentina Palladino nella sfida contro il Como. Sullo sfondo l'allenatore dei lariani Fabregas (Fotocronache Germogli)
Firenze, 21 febbraio 2025 – La settimana, in casa viola, non è stata certo delle più facili. Tra il cocente ko in casa contro il Como e il duplice infortunio in attacco di Gudmundsson e Colpani, che priverà la Fiorentina dei due giocatori almeno per un mese. Ma non per questo Raffaele Palladino ha intenzione di nascondersi e mettere la testa sotto la sabbia. Anzi, il tecnico viola - all’antivigilia della sfida contro il Verona - ha scelto ancora una volta di prendersi tutte le responsabilità: «È bene che io venga messo in discussione, le responsabilità sono solo mie se le cose vanno male. Quando la squadra non gira, è giusto criticare l’allenatore: vuol dire che devo fare di più. E così lasciamo tranquilli i ragazzi, che devono dare il massimo».
Uno stratagemma, quello usato dal tecnico della Fiorentina, di «mourinhana» memoria ma che senza dubbio denota la volontà, da parte dell’allenatore, di far quadrato e di lasciare tranquillo il gruppo in vista di una trasferta che si annuncia decisiva: «Quello che però non sopporto è che vengano messe in giro una serie di falsità. Ovvero che io e il mio direttore (Pradè, ndr) non saremmo in sintonia e avremmo discusso. Falso!», ha ribadito Palladino.
«Smentisco nettamente tensioni con lui. Tra di noi c’è un gran rapporto, di stima e di dialogo. Queste voci a me danno fastidio. Puoi chi vuole scriverle faccia pure, io da parte mia dico quello che penso».
Meglio dunque pensare al Verona (peggior difesa del campionato e a secco di reti al Bentegodi da 451’) e a una partita che per la Fiorentina, al netto delle assenze, potrebbe significare un punto di svolta: «L’Hellas è una buona squadra, ultimamente sta facendo buoni risultati alternando buone prove a cali di prestazione. Ma resta una formazione temibile, che gioca in uno stadio molto caldo. Dovremo essere bravi a non sottovalutarla».
Per la gara di domenica out sicuramente Adli, Colpani e Gudmundsson («Albert ha avuto davvero una stagione travagliata», l’ammissione del tecnico sull'islandese) mentre è certo il ritorno di Kean dal 1’ in coppia - probabilmente - con Zaniolo. Infine un commento anche sul Panathinaikos, prossimo avversario dei viola in Conference League: «So bene che per questo club e per i nostri tifosi Atene è una ferita aperta: tornare in quella terra ci consente di avere la nostra rivincita. Affronteremo una squadra storica, che è terza in classifica a -5 dal primo posto e ha calciatori che hanno giocato in Italia», il pensiero del mister, che poi ha rimandato indietro le accuse che la Conference sia una coppa di secondo piano: «Per me è assurdo dire che non è una Coppa all’altezza: sono venuto qui anche per giocare in Europa e ora che siamo agli ottavi vogliamo provare a vincerla».
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