
Moise Kean torna al centro dell’attacco dopo aver saltato la gara contro il Lecce per il colpo violento alla testa che lo aveva messo ko a Verona
Atene, 6 marzo 2025 – L’Europa della Fiorentina riparte da Atene. Piazza che, nell’album dei ricordi recenti, non ha certo fatto attaccare cartoline belle da rivedere. Ma quella Conference e soprattutto quel gruppo erano davvero un’altra cosa. Di quella trasferta, finalissima del 2024, nella squadra di oggi ci sono solo un paio, forse tre, magari quattro, rappresentanti. C’è un altro allenatore, Palladino, ci sono giocatori (da De Gea a Zaniolo, da Gosens a Fagioli, fino a super Kean) che in quei giorni, quel giorno, erano altrove.
C’è poi – visto che si tratta comunque dell’andata degli ottavi di finale – molto meno viola per le strade di Atene. Nessun maxi-esodo di tifosi, presente un gruppettone di irriducibili ma in città, niente aria da viale dei Mille in trasferta come si respirava a maggio.
Detto questo, Panathaikos-Fiorentina che si gioca questa sera, si porta dietro un valore aggiunto che se non la accavalla del tutto alla potenza di una finale, poco ci manca. Già, perché in questa ripartenza della corsa alla Conference, la squadra di Palladino si gioca tantissimo. Primo, perché Commisso e i suoi collaboratori vogliono (ancora) vincere qualcosa e il traguardo di una coppa europea (anche dopo l’uscita dalla coppa Italia) rappresenta l’unica strada per raggiungere un trofeo. Secondo, perché Palladino e il suo gruppo dopo il saliscendi di rendimento e di risultati messi in fila in questa stagione, hanno la necessità di riportare la barra nella direzione giusta e vivere un finale di annata con la prospettiva che qualcosa di buono lo si può ancora portare a casa.
Ci sono state fibrillazioni di ogni tipo nelle ultime settimane e la piccola ma obbligatoria, e alla fine decisiva, vittoria in campionato, sul Lecce, è stata la pillola giusta per rialzare un po’ la pressione.
Ora però c’è da fare il resto e la Conference è il palcoscenico giusto (con un Panathinaikos cattivo, ruvido e prepotente ma non imbattibile) per dimostrare al mondo che la Fiorentina sta tornando ed è uscita dalla crisi.
C’è da controbattere alle accuse di ‘non-gioco’ che la Fiorentina si sta portando dietro da qualche tempo, c’è da capire che combinazioni numeriche a parte (4-4-2 o 3-5-2 che sia), Palladino sta dando un’anima a una squadra che a gennaio ha vissuto su innesti di qualità. Ci sono, non ultimo, da cancellare, chiacchiere, voci o chiamiamole come vogliamo, che inquadrano una Fiorentina che perdendosi nel vuoto di una stagione anonima dovrebbe rimettere in discussione tanto del progetto acceso con il via alla gestione Palladino.
In mezzo a tutto questo c’è appunto il Panathinaikos da battere. Con quel Kean versione guerriero colpito duro e uscito di scena a Verona ma che stasera vorrà essere il primo a mettersi la squadra sulle spalle e trasformare una trasferta dai mille rischi in una occasione da sfruttare per tornare a sognare. E Firenze ci crede.
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