Roberto Davide Papini
Fiorentina

Siviglia, un fiume magico aspetta “il veliero” viola. Ecco perché il Real Betis Balompié si chiama così

Fiorentina: cresce l’attesa per la sfida di andata della semifinale di Conference League. Si gioca in Andalusia giovedì 1° maggio alle 21. Il ritorno a Firenze dopo una settimana

Siviglia e il suo fiume visti dall'alto

Siviglia e il suo fiume visti dall'alto

Firenze, 29 aprile 2025 –  La semifinale di andata di Conference League contro il Real Betis Balompié, porta la Fiorentina a Siviglia, affascinante città andalusa, ricca di storia e di arte, attraversata dal fiume Guadalquivir. E proprio questo fiume, testimone di numerosi fatti storici, ha una parte in questa sfida, con i suoi 657 chilometri, unico fiume con traffico fluviale della Spagna. Il nome deriva dall'arabo wadi al-Kabir ("fiume grande"), mentre i Romani lo chiamavano Betis (Baetis). Da qui il nome scelto dalla società nata nel 1914 dalla fusione del Sevilla Balompié (1904) con il Betis Football Club (1909). La scelta di orgoglio ispanico è quella di non usare football, ma “Balompié”, parola appositamente coniata. Ovviamente la grande rivalità è con il Sevilla Fútbol Club nato nel 1890, club con un palmarés nazionale e internazionale di tutto rispetto.

Il Guadalquivir è uno dei “monumenti” della città al cuore dell’Andalusia. Un fiume la cui storia si è intrecciata con quella della città e della Spagna. A lungo centro nevralgico per il commercio, fu la principale via d’acqua per il traffico atlantico per oltre 200 anni. 

Nel 1519 Fernando de Magellano salpò da lì con le sue navi per raggiungere il mare aperto e per circumnavigare la Terra. Insomma, un fiume magico, teatro di una grande sfida: qui il veliero viola (“il veliero degli ultras” come canta la Curva Fiesole) prova a salpare verso la finale.