RICCARDO GALLI
Sport

Francesco Flachi in campo dopo l’oblio. 'Quanti brividi, torno a vivere'

Oggi il debutto in Eccellenza col Signa dopo la lunga squalifica. "Ho i brividi, mi sento un ragazzino: il mio è un ritorno alla vita"

Francesco Flachi

Francesco Flachi

Firenze, 13 febbraio 2022 - "Come mi sento? Come un ragazzino. Come quel ragazzino che chissà quanti anno fa scoprì che poteva fare il calciatore...". L’emozione è quella di Francesco Flachi, ragazzo viola, talento della Samp, una lunga squalifica appena resettata e una vita, da calciatore, che ricomincia.

Pronto per il nuovo, fatidico, fischio d’inizio?

"Sì, sì. E quasi non mi sembra vero. Ok, diciamo la verità, non ho più 18 anni, ma 46, però i brividi per essere tornato in uno spogliatoio da calciatore, allenarmi, dormire un po’ agitato perché sta arrivando la partita, sono quelli che sentivo da ragazzo".

E così...

"Così oggi debutto nel campionato di Eccellenza, e per me la sfida Signa-Prato 2000 segnerà un ritorno alla vita che ho amato e che amo da sempre".

Titolare o riserva?

"E’ indifferente. Dai, alla mia età se inizio dal primo minuto posso avere a disposizione un tot di tempo per giocarmela al meglio, poi però... Se invece c’è da partire dalla panchina io sono a disposizione del mister, Enrico Cristiani".

La maglia di Flachi sarà la numero?

"La 14. Non potevo e non volevo prendermi la 10. Quella è del capitano della squadra, un amico, uno che ha scritto la storia del Signa".

Perchè, quindi, il numero 14?

"E’ una dedica al club: il Signa è stato fondato nel 1914, appunto nel... ’14".

Ruolo e posizione in campo, sono quelli del ragazzo viola?

"Vabbè io starò lassù...".

Sincero, Flachi: si sente il primo gol già lì, pronto?

"Eh... voglio segnare sì. Altro che. E ho già pronta anche la dedica".

Addirittura?

"Certo, lo dedicherò a me, per godermi un momento che mi fa tornare alla gioia dopo anni molto difficili".

E da rinnegare?

"Non augurerò mai a nessuno quello che ho passato, neppure al mio peggior nemico. Ho sbagliato, ho pagato, ma alla fine anche gli anni nel buio mi saranno utili per affrontare situazioni complicate".

Flachi, ma chi glielo ha fatto fare, a 46 anni di rifare il borsone, allenarsi 4 volte la settimana e affrontare un’avventura in Eccellenza?

"Colpa del presidente del Signa, Andrea Ballerini".

Perchè?

"Siamo amici. Ci siamo trovati a giocare a calcetto, e lui mi provocava, mi diceva ’ok, France, sei bravo, certo rivederti in una partita vera...’. Alla fine ci sono... cascato, gli ho detto di mettermi alla prova ed è nata l’idea di tornare a giocare non appena avrei finito la squalifica, quindi dopo gennaio".

Sa che troverà avversari molto più giovani e con buoni numeri?

"Come no, ma io mi conosco e quando inizio una sfida la vivo sempre al massimo. Ok, so che per l’età sentirò qualche dolorino, e allora?".