Gli effetti del calcio stress. Undicimila km in 22 giorni con 5 trasferte su 7 gare. Club e tifosi con le valigie

Non solo gli avversari, allerta viola per i lunghi viaggi e i tempi di recupero .

Fiorentina

La torre di Maratona che svetta sullo stadio Artemio Franchi di Firenze

Prima o poi sarebbe dovuto accadere, ma non era certo immaginabile in queste dimensioni. Gli effetti perversi del calcio moderno metteranno alla dura prova la Fiorentina e i suoi tifosi alla ripresa del campionato come mai era successo in passato. Dal 20 ottobre al 10 novembre, infatti, la squadra viola scenderà in campo 7 volte in 22 giorni. Fin qui niente di nuovo per una squadra che, da 3 anni, sta battendo tutti i record italiani in fatto di partite disputate in un periodo così ristretto. La novità assoluta riguarda il vero, e non certo retorico, tour de force che attende sia la squadra di Palladino che i supporter viola nei 19 giorni a partire dal 20 ottobre, giorno in cui la Fiorentina giocherà a Lecce.

A causa della coincidenza fra i calendari di campionato e di Conference League, infatti, in meno di 3 settimane i gigliati dovranno affrontare ben 5 trasferte e solo una gara casalinga, quella contro la Roma in notturna il 27 ottobre. Scendendo nello specifico vanno evidenziate le 3 trasferte di Genova, Torino e a Nicosia (Cipro) dal 31 ottobre al 7 novembre. Anche qui niente di nuovo, visti gli ultimi precedenti. La differenza epocale dell’intasatissimo periodo che attende la Fiorentina e i suoi tifosi è rappresentata dall’abnorme numero di chilometri che la squadra e i supporter dovranno affrontare in pochi giorni. Calcolati in linea d’aria, infatti, per disputare le prossime 6 gare la Fiorentina, in soli 21 giorni percorrerà circa 7.600 km, che potrebbero trasformarsi in quasi 11.000 km per i tifosi (che ovviamente non possono sempre viaggiare in aereo).

Considerate, poi, le partite che i viola dovranno affrontare lontano da Firenze durante questo allucinante tour de force, è più che plausibile pensare che il vero avversario per la “squadra con la valigia” potrebbero essere proprio i tanti e lunghi viaggi concentrati in pochi giorni.

Roberto Vinciguerra

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