Quando si parla di Mugello, il primo pensiero, almeno per gli appassionati di motori, è l’autodromo, o meglio il Mugello Circuit. Da qualche tempo, però, c’è una nuova motivazione per guardare alla "terra dei motori" toscana: all’anagrafe Guido Pini, nato il 10 gennaio 2008, dal 2013 in sella e con la manopola del gas in mano. Cresciuto con il suono dei motori in Dolby Surround, o come dice lui scherzando: "con l’autodromo nel giardino di casa", il giovane pilota di Scarperia, dopo aver fatto incetta di trionfi e piazzamenti nelle categorie giovanili, dal prossimo anno affronterà il Motomondiale. La sua avventura comincerà con il team tedesco Intact GP, dove farà coppia con il talento spagnolo David Muñoz. Fino a qualche mese fa però, per Guido non era scontato guadagnarsi il diritto di correre in Moto3. Una possibilità conquistata grazie al secondo posto finale nella classifica della Moto3 JuniorGP. Vicecampione nella categoria anticamera del Motomondiale, il tutto nonostante la stagione non fosse partita nel migliore dei modi.
Il 12 aprile scorso, ti sei fatto male al gomito nei test...
"Sì, è vero, ho saltato le prime cinque gare. Fortunatamente, nelle altre ho ottenuto buoni risultati e sono riuscito a piazzarmi nei primi tre in classifica generale. Quindi direi che è stato un anno molto buono!"
Per la precisione, secondo a 16 punti dal primo. Álvaro Carpe, poi vincitore, ha avuto anche 90 punti di vantaggio a un certo punto della stagione.
"È stata una grande rimonta. Sicuramente il team mi ha aiutato molto, perché non è facile rientrare a questi livelli, soprattutto in un campionato che non avevo mai fatto prima. Non avevo grandi aspettative, e forse è stata proprio questa la chiave. Rientri senza sapere come potrebbe andare, ma poi fai una pole position, una vittoria, un secondo posto… Tutto questo mi ha dato forza e carica per continuare a crederci sempre di più".
A 16 anni ti si aprono le porte del Motomondiale.
"Essendo arrivato nei primi tre del campionato, ho accesso al Motomondiale con un anno di anticipo. Quindi invece di entrarci a 18 anni, potrò farlo a 17. Sarà sicuramente una bella avventura e sono molto contento. Sarà difficile perché di molte piste conosco solo il disegno, ma sarà fantastico. Cercherò di prenderla senza tanta pressione, del resto è il mio sogno che si avvera, quindi cercherò di divertirmi".
Immagino che per te sarà speciale correre il GP d’Italia in ’casa’. Abiti a due minuti dal circuito, quindi deve essere un’emozione unica.
"Sì, assolutamente. Quando si dice ’gara di casa’, per me lo è a tutti gli effetti. Sarà una bella gara, già ce l’ho in mente. Io sono sempre andato a vedere il gran premio con la mia famiglia, nel prato dell’Arrabbiata 2, invece adesso sarò uno dei piloti in pista".
Sei impaziente di cominciare la stagione.
"Non vedo l’ora di fare i primi test e i primi allenamenti invernali con Emilio Alzamora a Barcellona. Voglio prepararmi al meglio per l’inizio della stagione il prossimo 28 febbraio".
Hai citato Alzamora, un nome storico del Motomondiale. Ex campione del mondo e poi grande scopritore di talenti, tra cui Marc Márquez. Tu, per qualche anno, hai anche corso con il 93 perché ti piaceva il pilota spagnolo. Hai pensato che il prossimo anno sarete nella stessa corsia box?
"Eh sì, sarà fighissimo! Con Emilio ogni tanto abbiamo parlato di lui. Per me è strano: è sempre stato il mio idolo e ora mi sembra incredibile che il suo manager sia diventato il mio. Devo dire che Márquez è un’icona, ma emozionarmi è anche e soprattutto entrare nell’ambiente MotoGP in generale".
Fabio Ferri
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