ROBERTO DAVIDE PAPINI
Sport

Hall of Fame, Ronaldo superstar. "Sousa è un amico, a Firenze sta facendo bene" / VIDEO

A Palazzo Vecchio il calcio italiano ha celebrato "Il Fenomeno", Vialli, Mancini, Tardelli, Rosetti, Ferlaino e il talento viola Patrizia Panico

Hall of Fame, Ronaldo regala la sua maglia del Brasile al Museo del Calcio (Germogli)

Firenze, 22 febbraio 2016 - Tardelli, Mancini, Vialli, Panico e Ronaldo, con Rivera e Antognoni a supporto: uno schieramento niente male quello proposto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze per la  cerimonia di premiazione della Hall of fame del calcio italiano, riconoscimento istituito cinque anni fa dalla Figc e dalla Fondazione Museo del Calcio.

Quest'anno sono entrati nella Hall of fame Gianluca Vialli (come giocatore italiano), Ronaldo (come giocatore straniero), Roberto Mancini (allenatore italiano), Corrado Ferlaino (dirigente italiano), Roberto Rosetti (arbitro italiano), Marco Tardelli (veterano italiano), Patrizia Panico (calciatrice italiana), e i premi alla memoria Giacinto Facchetti, Helenio Herrera, Umberto Agnelli. Tra i personaggi presenti anche campioni assoluti come Gianni Rivera (già nella Hall of Fame), Giancarlo Antognoni. 

Inevitabilmente, il grande protagonista, il più atteso è stato Luis Nazario da Lima, ovvero Ronaldo, sorridente e disponibile, che ha avuto anche parole positive per la Fiorentina e il suo amico Paulo Sousa: "Juve o Napoli per lo scudetto? Tra Juve e Napoli, io tifo Napoli per motivi chiari. Però è da vedere: è lungo ancora il campionato. Ci sono ancora tanti punti di distacco ma vorrei che vincesse l'Inter. Paolo Sousa sta facendo molto bene alla Fiorentina, si è preparato per questo. La Fiorentina è lì che lotta addirittura per lo scudetto, ma penso che saranno contenti se andranno in Champions League".

Emozionato e contento, Ronaldo ha parlato della sua carriera:: "La partita più bella della mia carriera? Forse quella dei Mondiali che abbiamo vinto con la Germania. Mi ricordo più spesso di quella gara. Il traguardo più importante per un calciatore. Anche se mi hanno segnato il nickname di Fenomeno, ho sempre cercato di migliorarmi. Vincere il Pallone d'oro? E' una gioia bellissima, ma non è mai stato il mio obiettivo. Non è la cosa più importante, perché gli obiettivi sono sempre collettivi. Tutti i sacrifici che si fanno, comunque, vengono ripagati". Ronaldo ha parlato anche dei suoi infortuni: "Ho avuto una lesione al ginocchio senza precedenti nel calcio. Ci tenevo moltissimo alla fede religiosa: sono cristiano. Ma è l'amore per il calcio che mi ha fatto continuare. Ho sempre creduto. Ho sempre voluto così tanto il pallone che ogni giorno facevo cure e allenamenti. Volevo tantissimo tornare, perché era la cosa che sapevo fare meglio. Il calcio è il grande amore per la mia vita".

Ronaldo ha elogiato il calcio italiano: "E' speciale perché ha una storia da sempre speciale. Ricordo che da bambino mi svegliavo alle 9 del mattino per vedere il calcio italiano. In Brasile sognavo un giorno di giocare in Italia e il calcio italiano mi ha fatto tirare fuori il meglio di me stesso". Sono le parole di Luis Nazario da Lima, meglio conosciuto come Ronaldo, premiato oggi con l'ingresso, nella categoria 'giocatore straniero', nella "Hall of Fame Figc 2016". "E' stato il campionato piu' difficile e bello che abbia mai disputato - dice della serie A italiana - La mia storia è stata così bella secondo me perché sono passato da qui. Ero consapevole che se avessi vinto in Italia, avrei potuto farlo ovunque".

L'essere nella storia del calcio italiano, poi, "mi rende molto orgoglioso. Lo sono di tutto quello che ho fatto.Il calcio mi ha regalato soddisfazioni e mi ha insegnato tutto nella vita. Se non ci fosse stato il calcio non saprei cosa avrei fatto. La mia vita era solo calcio, pallone e sono orgoglioso di quello che ho fatto. Giro spesso il mondo ma dove mi sento piu' amato e' in Italia, piu' che in Brasile. Qui è stata la mia casa, ho fatto tanto ma la gente mi è sempre stata vicina, soprattutto nelle mie difficoltà fisiche. Fare bene nel calcio italiano è stata la sfida piu' difficile della mia carriera e questo riconoscimento è il segnale che ce l'ho fatta"

I VIDEO:

SIMONI E RONALDO, VIALLI

ROBERTO MANCINI E PATRIZIA PANICO

TARDELLI PREMIATO DA ANTOGNONI

VIALLI - "Sono assolutamente disponibile a diventare un giorno il ct della Nazionale, non so con chi devo parlare, forse con il presidente Tavecchio". Gianluca Vialli sorride e apre alla possibilità di tornare un giorno in panchina. "Oggi ho trovato un lavoro meraviglioso, guardare partite di calcio - racconta - Lavorare nel calcio è sempre possibile, se dovesse capitare, sto studiando per quello". L'ex attaccante di Samp, Juventus e Chelsea ha visto il suo nome inserito fra i giocatori italiani nella "Hall of Fame". a premiarlo è stata la vicesindaco del Comune di Firenze, Cristina Giachi, con una battuta: "Lo premiamo anche se è gobbo", facendo riferimento al passato juventino di Vialli. 

Vialli era molto emozionato sul palco, senza rinunciare a fare una battuta: "Ho dubitato spesso della competenza dei giornalisti sportivi, ma ora che mi assegnano questo premio devo ricredermi".

"Sono molto emozionato, orgoglioso, è un riconoscimento fantastico e mi permette di fare dei ringraziamenti - le sue parole nel corso della cerimonia - Innanzitutto alla Figc per cui sono stato tesserato per 20 anni, ai giurati, ai giornalisti e al comitato scientifico. Ringrazio i miei genitori che mi sono stati vicini senza mettermi pressione, a differenza di quanto accade oggi, e le società di calcio per cui ho giocato. Sono cresciuto con tanti compagni di squadra, credo nel talento ma anche nella quantità e qualità della pratica e gli allenatori che ho avuto sono stati fondamentali, supportandomi, aiutandomi e dandomi fiducia. Sono arrivato a un età in cui ci si guarda indietro per vedere quello che si è fatto. Ho tirato due calci al pallone ma ho anche regalato emozioni e questa è la cosa piu' importante. Sono orgoglioso di ciò che ho fatto. Ho giocato 59 partite nella Nazionale, poi ho avuto un problema e l'ho affrontato forse nella maniera sbagliata - ha concluso Vialli - Oggi farei un altro tipo di scelta. Lascio come cimelio alla Federcalcio una della maglie azzurre che ho indossato".

MANCINI - Emozionato anche  Roberto Mancini, allenatore dell'Inter, che ai tempi della Sampdoria aveva composto una straordinaria coppia di attacco con Vialli. "Avrei preferito essere premiato come calciatore, ma Vialli è arrivato prima di me", ha detto Mancini.  "Mi fa molto piacere ricevere questo premio _ha aggiunto Mancini_ Spero che il calcio italiano torni ad essere quello degli anni 1995, 1996, 1997 in cui c'erano grandi campioni da tutte le nazioni. Ne parlavo prima con Ronaldo. Tutti dobbiamo" impegnarci per "tornare a quei tempi, agli anni di Ronaldo". Lo ha detto l'allenatore dell'Inter, Roberto Mancini, durante la premiazione.

NARDELLA - "Siamo un po' tutti tifosi della Fiorentina, no? Ci è andata bene domenica, ci godiamo il terzo posto". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, incontrando 100 ragazzini delle scuole della città nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, nella giornata della premiazione della ' Hall of fame' del calcio italiano. "Firenze - ha aggiunto - è la casa degli Azzurri. Pensate a quanti a quanti calciatori e allenatori la nostra regione abbia dato al nostro calcio. Possiamo dire che siamo una delle città dove nasce il calcio. La Hall of fame del calcio è un modo per ricordare i grandi dello sport".

TARDELLI -  Premiato dal compagno di nazionale Giancarlo Antognoni (con cui ha vinto il titolo mondiale del 1982), Marco Tardelli ha ricordato la notte insonne dopo il successo in Spagna e ha  parlato anche del presente con un pronostico su Juventus-Bayern di Champions League: "Juve-Bayern? Credo che la Juve ce la possa fare. Credo che sia l'occasione buona, non può perdere questa occasione. E' una squadra sana, forte. Ha dei giocatori forti. Credo sia una possibilità".

PANICO - Patrizia Panico, grandissimo talento del calcio femminile e splendida protagonista del campionato della Fiorentina Women's ha parlato della sua passione per il calcio che dura da sempre: "Mi è sempre piaciuto giocare a calcio, sono orgogliosa di aver fatto questa scelta. In passato c'erano pregiudizi, ora l'Italia si è un po' aperta, bisogna andare avanti per far capire che anche le donne sanno giocare a calcio. Quando ero piccola, prima di camminare, mi appoggiavo sulla palla. Non sono stata io a scegliere il calcio, ma viceversa. In Italia siamo abbastanza indietro rispetto agli Stati Uniti, ma l'esempio della Fiorentina dimostra che il movimento sta cambiando"

ROSETTI - "La tecnologia nel calcio? Credo che sia stato un esperimento strapositivo la goal line technology. Io credo che non possiamo fermare il futuro. Tutto quello che può aiutare l'arbitro lo rende lieto. Ma credo anche che non possiamo snaturare il calcio: il ritmo e l'intensità agonistica sono importanti. Ben venga la tecnologia su situazioni certe, ma non su quelle limite. Quindi, inserire la tecnologia nel modo giusto". Lo ha detto l'ex arbitro, Roberto Rosetti, durante la premiazione a Firenze.

FERLAINO - "Sogno scudetto per il Napoli? Sarebbe stato meglio parlarne tra una settimana, perché dipende molto anche dal risultato di stasera contro il Milan e dalla prossima partita con la Fiorentina. E' un campionato equilibrato. Il Napoli quest'anno sta giocando molto bene". Lo ha detto l'ex presidente della squadra partenopea ai tempi di Diego Armando Maradona, Corrado Ferlaino.

IL CASO TOTTI -  Del caso Totti ha parlato Marco Tardelli: "A gennaio avevo consigliato a Francesco di smettere, lui si sente ancora giocatore ma era meglio se lasciava la Roma per fare l'ambasciatore del club giallorosso, come Bobby Charlton nel Manchester United. Penso che si tratti di una situazione, quella tra Totti e la Roma o Totti e Spalletti, gestita male da ambo le parti", ha concluso l'ex campione del mondo azzurro. Damiano Tommasi, ex compagno di squadra del fuoriclasse giallorosso nonché presidente dell'associazione giocatori, ha commentato: "È una situazione molto particolare, perché è coinvolta Roma ed è coinvolto Totti, una situazione inevitabile quando si devono fare delle scelte". "Mi pare che Spalletti abbia chiarito un po' le posizioni, Totti pure - ha continuato Tommasi -. Francesco chiede più rispetto? È difficile commentare da fuori, non so cosa l'abbia ferito, certe vicende bisogna viverle dal di dentro per capirle fino in fondo".

Sul tema ha parlato anche Mancini: "Sinceramente non ho seguito molto la vicenda. Mi dispiace per un personaggio come Francesco che ha dato tutta la sua vita alla Roma e si trova in una situazione difficile, e capisco allo stesso tempo l'allenatore. Credo che la cosa si possa ricomporre. Francesco è una bandiera della Roma, e Spalletti è l'allenatore della Roma".

Sull'argomento è intervenuto anche Gigi Simoni: "Quanto sta accadendo tra Totti e Spalletti è una cosa che nel calcio si ripete, l'ho vissuta anch'io - ha commentato l'ex allenatore dell'Inter - lui vorrebbe giocare, l'allenatore deve gestire e pensare all'interesse della squadra. Però un campione come Totti, uno dei più grandi del calcio, meriterebbe un riguardo particolare, anche se sia lui sia Spalletti hanno entrambi dei diritti". 

Ci sono poi le parole del grande Rivera: "Un giocatore di quel livello deve decidere da solo quando smettere, non farlo decidere agli altri", ha detto lo storico capitano e numero 10 del Milan, rispondendo alle domande dei giornalisti sul caso Totti.

Infine la parole di Giancarlo Antognoni: "Mi dispiace per Totti e per la situazione. Ci vuole un esame di coscienza in questi casi".