
Infortuni, vicende giudiziarie, magagne e tonsilliti: Albert come nel brano del rapper Salmo. A questo punto la società viola potrebbe prendere in considerazione l’idea di non riscattarlo.
E con quello accusato domenica, fanno in tutto cinque. Cinque magagne, tra infortuni e indisposizioni dell’ultimo minuto, che hanno costretto Albert Gudmundsson a saltare 15 delle 34 gare stagionali disputate fin qui dalla Fiorentina. Non sono compresi nel conto gli spezzoni di gara appena accennati come quello di Lecce (dove il giocatore si fece male dopo pochi istanti dall’inizio della partita) o quello col Como di due giorni fa, nel quale sono bastati 19’ all’islandese per entrare in campo e rifarsi male. Per mutuare un brano di Salmo, "entro, (mi) spacco, esco, ciao". Per la disperazione di Palladino, che di fatto non ha mai potuto far affidamento con continuità su quello che in estate era stato il grande colpo di mercato viola, un talento inseguito per mesi (la Fiorentina lo aveva cercato anche a gennaio 2024) per il quale il club di Commisso ha già speso 8 milioni di prestito oneroso e ha in predicato di spenderne altri 17 la prossima estate per riscattarlo dal Genoa.
In totale dunque, da quando il giocatore ha messo piede a Firenze, sono stati in tutto 84 i giorni che il numero 10 ha passato ai box: per ritrovare nella carriera del classe ’97 un periodo così nero bisogna tornare addirittura alla stagione 2019/20, nel corso della quale per un grave infortunio alla caviglia Gud rimase fuori per 155 giorni, saltando tra AZ Alkmaar e Nazionale 32 partite.
L’elenco dei problemi accusati a Firenze invece è composito e va dal guaio al polpaccio accusato in estate col precedente club fino alla contusione all’osso sacro avuta domenica: in mezzo l’infortunio al bicipite femorale di ottobre, un fastidio alla caviglia a inizio gennaio e la tonsillite che si è trascinato fino a poco fa. Inutile dire che in casa viola nessuno sia soddisfatto del rendimento di Albert. Che per quanto abbia mille attenuanti in fatto di sfortuna e cagionevolezza (tutti gli aspetti legati al processo per cattiva condotta sessuale non sono stati certo sottovalutati), ora si sta trasformando da risorsa a problema. Al punto tale che di questo passo il club potrebbe prendere in considerazione l’idea di non riscattare il giocatore, per il quale peraltro nel contratto non è previsto alcun obbligo.
Andrea Giannattasio
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