
Albert Gudmundsson, 177 centimetri di talento
Rieccolo lì il dubbio, puntuale, una settimana dopo. David De Gea o Pietro Terracciano in porta domani sera contro il Panathinaikos? Nel dopo gara di Napoli mister Palladino ha amesso di non aver ancora deciso e oggettivamente c’è da credergli. Da una parte uno dei migliori portieri d’Europa, dall’altra un debito di riconoscenza nei confronti di un professionista serio. Di un ragazzo che per due anni di fila ha portato la Fiorentina in finale di Conference League e che non ha battuto ciglio quando è finito in panchina. Nel mezzo una probabile promessa di spogliatoio al momento del rinnovo del contratto fino al 2026. Scelta di vita, certo, spinta magari dall’idea di ritagliarsi un palcoscenico europeo. E fin qui è stato così. Per la sfida di Atene lo staff tecnico non ha avuto tanti dubbi. Dentro Pietro, con David in panchina a sostenerlo. Il rapporto tra i due è ottimo. Gli errori della scorsa settimana sono stati però da matita rossa. Una posizione incerta sul primo gol. La palla scappata di mano sul secondo. Per qualcuno è stato poco reattivo anche sulla rasoiata di Tete nel secondo tempo. Insomma, partita da 4 in pagella o poco più.
Problema che fino allo scorso anno non si è mai posto. Concorrenza che in fin dei conti non c’è mai stata, Terracciano ha sempre avuto la tranquillità di giocare da titolare i match più prestigiosi. Con il lavoro di Savorani aveva oggettivamente anche alzato il livello. L’arrivo di De Gea ha ribaltato tutto. E adesso la decisione da prendere nella notte più importante della stagione. Spifferi dal Viola Park raccontano di una scelta che alla fine dovrebbe ricadere su David De Gea. Oggi pomeriggio in conferenza stampa Palladino dovrebbe sgombrare il campo dai dubbi come fece una settimana fa. Stavolta un paio di aspetti significativi potrebbero indurlo a scegliere lo spagnolo. L’effetto Franchi è il primo. Un conto giocare in trasferta, un altro in casa. Pressione diversa, ambiente che può pesare sulle spalle di Pietro (specialmente di fronte a un errore). E poi i rigori. Non è escluso che la qualificazione possa decidersi dagli undici metri. De Gea è uno specialista, Terracciano no. Dietro il possibile avvicendamento c’è anche questa logica tecnica.
Alessandro Latini
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