La serata viola era iniziata in chiave mercato, con il dg Alessandro Ferrari che ha tratteggiato la situazione Gonzalez. "Mancano otto giorni alla fine del mercato e al momento non ci sono le condizioni per fare l’operazione con la Juventus. Vedremo cosa succederà in questi giorni. Non parliamo di distanza, mancano proprio le condizioni di base per fare l’operazione. Noi siamo contentissimi di Nico e non abbiamo necessità di venderlo. Siamo tranquilli e aspettiamo le condizioni giuste". Punto e a capo, se ne riparlerà già da oggi.
La partita ha raccontato altro, di una Fiorentina che ha disperatamente bisogno di rinforzi, a detta di Palladino in tutti i reparti. "La società lo sa, abbiamo bisogno di un difensore o forse due, visto che giochiamo a tre. Un centrocampista di sostanza e un esterno. Il club sta lavorando notte e giorno, vedremo cosa arriverà da qui al 30 agosto". Parole chiare, inequivocabili.
Venendo alla partita, Palladino non si nasconde. "L’approccio è stato sbagliato, non me lo spiego. L’avevamo preparata bene studiando gli avversari, di certo non si può snobbare una partita europea, sarebbe folle. Nel secondo tempo l’abbiamo ripresa con fame e qualità, poi non possiamo mai prendere il terzo gol in quel modo, anche se ha segnato l’uomo di Quarta e lui era a bordo campo. Dobbiamo trovare in fretta un’identità". Palladino tocca anche il tema Beltran. "Ha fatto quello che ha potuto, diciamo che la squadra gli ha complicato la serata non giocando bene e servendolo male".
Nel dopo gara microfoni anche per Moise Kean, al primo gol ufficiale in maglia viola. "Rete che serve, ma dobbiamo cominciare meglio le partite. Al ritorno dovremo giocare in modo diverso. Il mister crede in me e la squadra pure. Ora tocca a me dimostrare, è una delle annate più importanti per la mia carriera".
Alessandro Latini
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