Prima e subito – a inizio mercato – Folorunsho. Poi Pablo Marì. E, in queste ore, l’attesa per giocatori come Zaniolo, Fagioli e via via tutti gli altri candidati (da Fazzini a Frendrup).
Il filo conduttore degli affari della Fiorentina parla chiaro: il gennaio disegnato da Ferrari, Pradè e soprattutto Palladino, è quello che ha puntato e punta su innesti ’funzionali per l’immediato’.
Un mercato, insomma, dove la prospettiva è importante, certo, ma non quanto l’immediatezza. Il presente prima del futuro.
E in effetti la Fiorentina si è portata e si sta portando a casa giocatori da mettere subito all’opera. Non come scommesse da valutare ma come certezze su cui contare. Una decisione che evidenzia bene il concetto con cui la Fiorentina sta vivendo la stagione in corso, dalla quale ci aspetta un salto in avanti importante in termini di posizione finale in campionato o di risultato in Conference League.
Così, se il mercato di queste ore andrà a chiudersi in in questa direzione, è lecito (e a suo modo stuzzica molto la curiosità) aspettarsi, magari nella supersfida con l’Inter – o nella doppia supersfida, in caso di programmazione a breve del gara interrotta all’andata – di vedere una Fiorentina già molto diversa rispetto a quella che Palladino ha mostrato nella prima parte della stagione. Una squadra che qualche tempo fa qualcuno avrebbe potuto programmare nella formazione del proprio fantacalcio e che invece è l’ossatura e la struttura di una squadra vera.
Riccardo Galli
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