La missione di Jorko è apparsa chiara fin da subito. Sganciarsi dal gruppetto dei gregari per inserirsi in quello dei comprimari. Certo, difficilmente scalzerà qualcuno là davanti dal suo status di ‘titolarissimo’ e anche se non piacerà a Palladino questa sorta di divisione dei ruoli, Jonathan Ikoné sta provando a sfruttare le chance in Conference per ritagliarsi uno spazio significativo nelle partite un po’ più pesanti.
Capocannoniere di coppa con tre gol (davanti a lui solo Nkunku e Joao Felix del Chelsea, Pululu del Jagiellonia a quota 4) lo status è già di per sé significativo considerando l’allergia al gol dell’esterno francese. Che spesso dà l’idea di poter fare qualsiasi cosa salvo poi perdersi nella giocata finale. Eppure Jorko ha dimostrato di essere testardo. Di crederci ancora in questa avventura in viola. In estate la Fiorentina lo avrebbe venduto. In realtà di offerte ne sono arrivate poche ed esotiche, respinte dal francese che non ha mai messo in dubbio la permanenza in Europa. Palladino se lo è ritrovato a disposizione dopo qualche problema di comunicazione iniziale. Ne ha compreso pregi e difetti, ma fra quelli che rincorrono i titolari adesso può starci anche lui. Tre gol e un assist in poco più di 500 minuti in campo. Poteva anche andare peggio. Oggi Ikoné è senz’altro utile alla Fiorentina. E per come si era messa la sua storia in viola non è affatto poco.
Alessandro Latini
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