I numeri inquietanti collezionati dalla Fiorentina in difesa suggeriscono un brusco cambio della guardia davanti a De Gea. Non si tratta di una scelta punitiva (capita, del resto, nel cuore di una stagione di vivere una fase di flessione) o di un brusco taglio col passato (niente a che vedere, per intendersi, con quanto accaduto nei confronti di Biraghi che in ogni caso prima di essere accantonato era stato reinventato come centrale) ma di una rotazione che garantisca freschezza fisica e mentale.
Perché se c’è un dato che più di tutti deve far riflettere è quello legato al rendimento della squadra nei secondi tempi: quello che fino a dicembre era stato il punto di forza dei viola (che nelle riprese avevano subito soltanto un gol) è diventato il tallone d’Achille (sono stati 8 i centri incassati tra il 45’ e il 90’ nell’ultimo mese). Un vero tracollo, specie di testa. Da qui, dunque, la necessità di concedere uno o più turni di riposo sia a Comuzzo che a Ranieri.
Un po’ com’è successo per Gosens (partito in panchina in due delle ultime quattro gare) tanto il 2005 quanto il capitano sono attesi da un periodo di recupero e gestione. Fortuna vuole che dopo un lungo periodo di lavoro specifico sia finalmente pronto a tornare in campo Marin Pongracic: il croato - sulla carta, tolti i prestiti, il giocatore più costoso acquistato in estate - sta bene e non vede l’ora di partire dall’inizio. Dopo aver sfiorato la maglia da titolare a Monza, l’ex Lecce è pronto a tornare dal 1’ in campionato, torneo dove l’ex Borussia non figura nell’undici di partenza addirittura dalla prima giornata. Un’era geologica fa. Già con la Lazio Pongracic (la cui ultima presenza in assoluto è datata 28 novembre) ha chance di partire dal 1’, all’interno di quello schieramento a 4 che nella scorsa stagione ha fatto la sua fortuna in Salento.
Le stesse speranze che cova anche Nicolas Valentini, a cui Palladino ha chiesto di bruciare i tempi per rendersi quanto prima disponibile a giocare: il "Coco" ha dovuto fare i conti con una forma fisica non straordinaria e ha imparato a convivere con i duri metodi di lavoro del nuovo allenatore ma è pronto a giocarsi molto presto le sue carte.
Andrea Giannattasio
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