FRANCO MORABITO
Sport

"In pedana sono più veloce"

Il pesista fiorentino ha messo alle spalle infortuni e titubanze. Ora lancia al top

"In pedana sono più veloce"

"In pedana sono più veloce"

di Franco Morabito

"Io Magnifico Messere? Per uno come me che si sente orgoglioso di essere fiorentino è l’onore più grande che mi potesse toccare". Leonardo Fabbri, 26 anni compiuti da poco, azzurro di getto del peso, è raggiante. "Non volevo crederci, non pensavo che dopo tanti personaggi illustri potesse toccare anche a me". C’è da dire che questo riconoscimento Leo il "gigante", 2 metri di altezza per quasi 100 chili di peso, figlio d’arte (il babbo Fabio è stato un buon velocista) se l’è veramente meritato visto che oggi è al primo posto in Europa per i risultati ottenuti nel 2023. Tesserato per l’Aeronautica Militare, è nato e cresciuto all’Atletica Firenze Marathon dove si allena ancora quando nel fine settimana rientra a Firenze dai raduni bolognesi col maestro Paolo Dal Soglio.

Leonardo, una lunga striscia di grandi risultati: cos’è cambiato rispetto a un anno fa?

"Ho recuperato dalla pubalgia che mi ha limitato per la passata stagione. E ho cambiato anche approccio alla quotidianità".

Si spieghi meglio.

"Da qualche mese ho un mental coach: Stefano Tavoletti. È di Tirrenia e me l’ha presentato l’amico Lorenzo Venuti, il difensore della Fiorentina. Mi sta aiutando ad allentare tensioni, a gestire al meglio ogni situazione, e anche in gara ne ho vantaggio".

Mi sembra di vederla anche dimagrito.

"Sì, ho perso una decina di chili con una alimentazione più equilibrata. In pedana ho un po’ meno forza ma sono più veloce ed esplosivo, e nel getto del peso è ciò che conta di più".

Quali i risultati più significativi di quest’anno?

"A gennaio il titolo italiano agli assoluti indoor di Ancona con 21,60. Ed è sorprendente che la misura l’abbia ottenuta all’ultimo lancio; finora li avevo sempre falliti. Poi la vittoria nel Golden Gala con 21,73 realizzati peraltro con la pedana bagnata".

Questo successo nella prima tappa della Diamond League proprio nello stadio Ridolfi, davanti a un pubblico che tifava tutto per lei, è stato un vero trionfo.

"La gioia più bella, un’emozione fortissima che ricorderò sempre; ero sceso in gara per fare una buona misura, non avrei mai pensato di vincere. Non stavo guardando neppure la classifica, mi sono accorto di essere primo solo alla fine".

E poi ha calato il tris a Pergine (Trento) con 21,81 al terzo lancio ma con altri quattro tutti sopra i 21 metri.

"Una gara incredibile. La mattina avevo fatto allenamento in palestra ed ero sceso in gara senza troppa convinzione. Invece, ho lanciato benissimo".

In azzurro, oltre a lei, ora c’è anche un altro fuoriclasse: il sudafricano Zane Weir, naturalizzato italiano, medaglia d’oro ai recenti Europei indoor di Istanbul. Come vive la sua vicinanza?

"L’anno scorso quando non stavo bene e non ero competitivo lo pativo, ora invece la rivalità ci stimola e ci migliora entrambi".

Lei è anche molto tifoso della Fiorentina.

"Sì, sono pure amico del presidente Commisso che mi ha già invitato più volte allo stadio e mi ha fatto visitare il Viola Park".

I prossimi impegni?

"Martedì a Ostrava (Rep. Ceca) nel Continental Tour Gold, e venerdì 30 a Losanna, seconda tappa della Diamond League".