Amareggiato. A tratti sconcertato. Vincenzo Italiano non si dà pace nella pancia di ‘San Siro’ al fischio finale dell’arbitro Di Bello. "Non è possibile non aver segnato nemmeno un gol dopo un secondo tempo così". Lo ripete ai suoi collaboratori e pure davanti ai microfoni. Infastidito è dir poco. "Non riesco a capire come non la si possa buttare dentro. Vedo tante partite in cui al minimo assedio tutti trovano giocate e gol. Noi non siamo decisivi e dobbiamo trovare la soluzione, magari anche cambiando qualcosa a livello di posizioni come abbiamo fatto lo scorso anno perché così è davvero un peccato". La notizia è qui, in un’idea di cambiamento che sarà approfondita nei prossimi giorni. Vedremo.
Sta di fatto che le sue punte continuano a latitare. Italiano alza il tono quando si parla di Beltran e Nzola. "Se diventa un problema di testa o ambientale al quale non sanno reagire vuol dire che non devo farli più giocare? Sarebbe un problema. Io sono convinto che a livello individuale qualche domanda ce la dobbiamo fare. Continuiamo a lavorare e ricercare questo talento della finalizzazione che può sbocciare da un momento all’altro e speriamo di trovarlo il prima possibile".
L’analisi del match è piuttosto lineare. "Gli ultimi dieci minuti del primo tempo abbiamo concesso troppo, in quel calo abbiamo subìto il rigore. Nel secondo tempo c’è stata grande reazione, i ragazzi mi sono piaciuti, rimane il problema del gol. Lavorare così tanto nella metà campo avversaria a San Siro è un merito, ma ci vuole più ferocia lì davanti. Un gol dovevamo farlo ed era meritato, la ripresa è stata da grande squadra". In conclusione Italiano indica la strada. "Così non basta, bisogna diventare fortissimi, lo dico sempre ai ragazzi, ci manca solo quel passo in più e penso che ci manchi poco per farlo".
Alessandro Latini
Continua a leggere tutte le notizie di sport su