Comunque vada, per lui sarà un successo. Sì: o che resti in viola a guadagnare fino al giugno del 2024 altri 3 milioni e 600 mila euro, o che se ne vada in cambio di una buonuscita milionaria, per Aleksandr Kokorin la scelta di venire a Firenze sarà stata comunque un successo clamoroso. Una sorta di approdo a un paese delle meraviglie, dove poter festeggiare ogni giorno il non compleanno senza nemmeno il patema di faticare su un campo di calcio. Già, Kokorin, chiamato anche "Justin Bieber" per la somiglianza al cantante canadese. Nel mondo distorto del calcio di oggi, le storie come la sua sono edificanti. Raccontano non solo di come i soldi spesso vengano sperperati, ma anche che se il talento non è accompagnato da una disciplina, il rischio di perdersi è dietro l’angolo.
Perché di talento in potenza il nostro ne aveva eccome. Quello che lo portò a farsi notare come il miglior calciatore russo al mondiale del 2014, a vincere coppa, supercoppa e campionato russo con lo Zenit di San Pietroburgo. Il guaio è che nel cammino sportivo di Kokorin ci sono state troppe storie storte a inquinarne la testa e minarne le doti. Come quando, festeggiando il matrimonio di un amico in Ossezia, si fece filmare mentre sparava in aria con delle pistole. O come quando passò la notte successiva all’eliminazione della Russia dall’Europeo spendendo 250 mila euro in champagne in un club di Monaco.
Quella volta ad assolverlo fu Flavio Briatore, sostenendo che nel suo locale il calciatore non aveva bevuto. Quando invece la fece troppo grossa, ovvero quando aggredì prima un tassista e poi un funzionario pubblico in un ristorante di Mosca mandandoli entrambi all’ospedale, nessuno poté salvarlo dalla condanna a un anno e 6 mesi di reclusione poi scontati nel carcere di Beograd. La spia di un calciatore oramai evaporato, non utile a nessuna causa calcistica. Invece la Fiorentina nel gennaio del 2021 lo volle acquistare lo stesso, concedendogli uno stipendio da campione assoluto. E’ vero, a trarre in inganno furono anche le dichiarazioni di alcuni tecnici di fama che lo avevano allenato. "E’ un campione, uno che per i mezzi che ha a disposizione potrebbe giocare anche nel Real Madrid", sentenziò Roberto Mancini. E Fabio Capello: "Ha qualità tecniche enormi". Così, abbagliati da tanta autorevolezza, passò inosservato ciò che in quegli stessi giorni diceva un’ex stella del calcio russo quale Aleksandr Mostovoi: "Kokorin è un arrogante, poco portato ad allenarsi seriamente. Dubito possa possa fare bene alla Fiorentina".
Purtroppo aveva ragione lui. Ora, per carità, non è la prima volta che accade di uno sbaglio di mercato pagato a caro prezzo. Per restare nel recente, di Yakovenko si ricorda più il fascino della consorte che non le giocate e Thereau si dimostrò più efficace come regista di filmini artigianali che non come attaccante. Lo stesso, nessuno di loro volle andarsene da Firenze prima di avere incassato fino all’ultimo centesimo: perché mai dovrebbe farlo Kokorin?