Nel corso di una stagione le occasioni arrivano per tutti. Bisogna solo saperle sfruttare. Figuriamoci se non saranno concesse da Vincenzo Italiano, alla guida di una squadra che in due anni arriverà quasi alla soglia delle centoventi partite giocate. Quella di oggi contro la Salernitana è una gara da vincere con i comprimari. E a ben vedere la chance di cui sopra arriverà per tanti. Perché da mercoledì in poi di partite più affascinanti in cui giocarsi il posto ce ne saranno eccome. Prendete Ikoné. Spesso in conflitto pure con se stesso. Appena ti azzardi a scrivere di una prestazione ben fatta è già ripiombato nell’anonimato. Roba che le montagne russe sono giochi per ragazzi. Lo stesso vale per Sottil, un altro atteso al salto di qualità da un paio di stagioni. Guai fisici, scelte sbagliate in campo, poca continuità. Eppure quello strappo nei primi appoggi ce l’hanno in pochi. Ma non è mai bastato per diventare determinante. Oggi saranno loro le frecce di un attacco spuntato, con pochissimi gol nelle gambe in Serie A. Davanti Kouame. Lui sì, un titolare. La speranza di Italiano è di risolvere in fretta la pratica per spedirlo in panchina. Impensabile farne a meno mercoledì lì sulla sinistra.
Se nelle altre zone del campo, bene o male saranno semplici rotazioni, ci sono anche quelli del partito della ‘speranza’. Ancora più indietro degli Ikoné e dei Sottil. Alzi la mano chi si ricorda dell’ultima apparizione di Infantino. In prima squadra bisogna risalire alla sfida di dicembre con il Parma in Coppa Italia. Poi 68 minuti in Primavera a febbraio con la Juventus. A uno spezzone ambisce anche lui. Così come Gaetano Castrovilli che rincorre il debutto stagionale. Motivi diversi, stagione di fatto compromessa dalla seconda operazione al ginocchio. Ma se c’è una partita dove poter assaporare di nuovo il campo è quella di oggi. Gli spunti all’Arechi non mancano.
Alessandro Latini
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