Il fiume d’amore nei confronti di Edoardo Bove non s’è fermato nemmeno ieri, giorno nel quale il centrocampista della Fiorentina si è sottoposto ad altri approfondimenti clinici che stabiliranno se tra oggi e domani il giocatore potrà passare dal reparto di terapia intensiva, dove si trova ricoverato da domenica, a quello di cardiologia. Il primo passo verso il ritorno a casa e alla normalità, in attesa di conoscere la risposta alla domanda che tanto il calciatore quanto Firenze si stanno ormai ponendo da ore: ovvero se e quando Edo potrà a tornare a giocare.
Poco importa adesso, visto che ciò che conta davvero è che il mediano sia fuori pericolo dopo la probabile aritmia ventricolare con "torsione di punta" che lo ha messo ko (questa, al momento, l’ipotesi più accreditata come causa del malore avuto in campo). Di primo mattino sono stati il team manager Ottaviani e il responsabile sanitario viola Pengue a far visita al giocatore, reduce dalla seconda nottata di fila passata in modo sereno, con Bove che ha avuto l’opportunità di avere un nuovo contatto collettivo coi compagni di squadra prima dell’allenamento in vista dell’Empoli.
Una videochiamata colma di sorrisi e belle parole, che nella serata di lunedì era stata preceduta da una telefonata di in bocca al lupo arrivata - attraverso il padre di Edoardo - da parte di José Mourinho, il pigmalione del classe 2002 ai tempi della Roma. La copertina del pomeriggio se l’è invece presa l’agente del giocatore, Diego Tavano, che dopo essere rientrato in fretta da Dubai aveva già affidato a Instagram un messaggio di ringraziamento struggente.
"Grazie Firenze - ha scritto Tavano – ti abbiamo scelto pensando che fossi proprio così, con valori assoluti, di sensibilità vera, tangibile. Mai avevo visto una cosa del genere, così tanto affetto da parte del mondo del calcio e non solo. Andiamo avanti, più forti di prima". Lo stesso messaggio che poi, in serata, hanno voluto recapitare fisicamente al loro compagno i giocatori viola, passati alla spicciolata per un’ennesima visita in ospedale, ma anche il tecnico dell’Empoli D’Aversa e col suo regista Grassi. Il derby, per ora, può attendere.
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