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Tifosi della viola che condividono momenti di gioia e sofferenza durante la partita
I dolori di calciatori fondamentali spesso si ripercuotono sui risultati delle proprie squadre. Non fa eccezione la Fiorentina, che fin qui ha dimostrato di essere squadra capace di tutto nel bene e nel male. Vincere nettamente contro i Campioni d’Italia in carica e perdere clamorosamente contro l’ultima in classifica. Insomma. Tra la sconfitta col Monza e il trionfo sull’Inter c’è tutta la Fiorentina di questa stagione, attualmente sesta e sicuramente ancora in grado di lottare per un traguardo europeo. Ma a frenare il gruppo di Palladino non c’è stata soltanto qualche difficoltà estemporanea (come la squalifica di Kean), ma a ben vedere i problemi sono cominciati quando si è pian piano sgretolato il centrocampo.
I vecchi adagi del calcio non sbagliano mai. Ed è risaputo che a centrocampo si vincono e si perdono le partite. Ci perdonerà Moise Kean, di fatto fondamentale per le ambizioni e le prospettive viola. Ma torniamo lì in mezzo, a quella mediana che aveva incantato e che si era evoluta partita dopo partita. Cataldi e Adli a completarsi, Bove a far da elastico con la trequarti sinistra. Palladino aveva trovato l’equilibrio auspicato a inizio stagione, quando i problemi erano altri e ci si concentrava per capire come mai la difesa a tre non funzionasse. Il guizzo del tecnico ha pagato. Eccome. Passaggio al 4-2-3-1, che poi si modificava in corsa in base alle esigenze, con Bove telecomandato dalla panchina. Di fatto una soluzione ideale per cambiare sistema di gioco senza dover effettuare sostituzioni.
Un paio di mesi e mezzo più tardi, quel benedetto equilibrio, la Fiorentina non ce l’ha più. Anche perché dalla fine di ottobre Adli è calato progressivamente fino a farsi male alla caviglia. E le parole di Palladino della scorsa settimana non lasciano intuire un grande ottimismo per un recupero veloce. Danilo Cataldi è rimasto fuori un mese quando sarebbe stato utilissimo. E’ rientrato, sta cercando minutaggio, ma nel primo tempo contro il Como è stato lontano parente di quello visto fino ai primi dicembre.
Le difficoltà a fare gioco in partite contro squadre chiuse sono da ricercare anche qui. Adli ha una capacità unica, all’interno della rosa, di dettare i tempi. Giocatore diverso anche da Fagioli. Recuperarlo in buone condizioni generali è una priorità per la Fiorentina. Cataldi era l’equilibratore delle due fasi, calciatore intelligente tatticamente. Ma anche lui deve star bene. E ancora non è al meglio della forma. Anzi.
Alessandro Latini
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