dall’inviato
Bisognerebbe poter dare un’occhiata al contapassi di Gosens per raccontare meglio e bene la serata genovese del tedesco. Avrà fatto mille chilometri su quella fascia. Su e giù come un trenino. Senza risparmiarsi e senza mai accomodarsi in un ruolo o nell’altro, fra tutti quelli che Palladino gli ha cucito addosso nei 90 minuti contro il Genoa. Difensore, come da lavagna tattica degli ultimi tempi, sulla sinistra nei quattro piazzati davanti a De Gea. Poi mediano, a recuperare palloni magari filtrati così e così da Richardson. Quindi Gosens (specie nel primo tempo) è andato una, due, cento volte a raddoppiare di rincorsa su Sottil. C’era da spingere. Spingere il più possibile per provare a sbloccare il match e così Gosens lo vedevi apparire a rifornire buoni palloni a Kouame, a tagliare l’area, a dare ossigeno a Sottil.
Ed è stato nel primo tempo che si è capito che Gosens aveva una voglia matta di buttarlo dentro quel pallone. Così si scende nella ripresa ed ecco il lampo-gol del tedesco. Una zampata, un guizzo, nel momento chiave del match che ha saputo mettere sul giocatore il sigillo della serata perfetta. Avrà fatto mille chilometri, il tedesco. E tutti, ma proprio tutti, a testa alta. Come piace a lui. Lui che forse era arrivato a Firenze con l’etichetta di esterno offensivo e che da esterno offensivo ha accettato e quindi scelto di arretrare la sua posizione su richiesta di Palladino. Per il bene della Fiorentina, ma anche per poter essere ancora di più protagonista dell’annata special della squadra viola. Mille chilometri, quattro ruoli e un gol: ecco la notte perfetta di super-Gosens.
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