ALESSANDRO LATINI
Sport

La scelta decisa di Ndour. Il ’box to box’ si presenta: "Non ho mai avuto dubbi. Volevo solamente Firenze»

Le prime parole del nuovo centrocampista che sogna un trofeo e la nazionale

Cher Ndour ha scelto la maglia numero 27: qui insieme ai direttore generale della Fiorentina, Alessandro Ferrari

Cher Ndour ha scelto la maglia numero 27: qui insieme ai direttore generale della Fiorentina, Alessandro Ferrari

Una voglia matta di cominciare. Di tornare a giocare in Italia e in quella Serie A nella quale vuole essere protagonista, nel presente e nel futuro. Cher Ndour si è presentato così ai tifosi della Fiorentina, con la sua nuova maglia viola numero 27 e le idee piuttosto chiare su cosa aspettarsi da questa nuova avventura.

"L’esperienza all’estero è stata formativa soprattutto a livello umano perché sono stato in grandi spogliatoi, in grandi ambienti: sono stato all’estero cinque anni e avevo molta voglia di tornare in Italia. Firenze credo sia il posto ideale, con questo centro sportivo nuovo, con questi tifosi e questa città. Credo sia il progetto sportivo giusto per me".

Qual è il suo ruolo preferito? "Io sono il classico numero 8, amo fare il box-to-box ma come ha detto il mister posso giocare anche sulla trequarti. Sono a disposizione, posso giocare in tutti i ruoli del centrocampo".

Come mai ha scelto la Fiorentina? "Quando è uscita la notizia che sarei potuto tornare in Italia, appena ho saputo della Fiorentina si sono chiuse tutte le altre porte per me. Firenze era il posto giusto".

Spalletti le ha dato il bentornato in Italia... "Sono contento che il ct Spalletti abbia parlato di me e spero di poter arrivare alla Nazionale A che è il sogno che ho fin da bambino".

Ha parlato con qualcuno prima di arrivare? "Mi aveva già detto qualcosa Kayode, qui ho trovato tanti ragazzi italiani e giovani: speriamo che tutti noi riusciamo ad arrivare nella Nazionale maggiore".

Come mai ha scelto di andare all’estero? "Io all’Atalanta mi sono sempre trovato benissimo ma in quel momento sentivo che dovevo cambiare, mi serviva una nuova esperienza. Anche il Benfica punta molto sui giovani, basti pensare a Joao Felix. In Francia sono rimasto impressionato da Mbappé, che fa cose disumane in allenamento. Ma anche al Besiktas ho giocato con giocatori importanti".

Cosa si aspetta dal ritorno in Italia? "Ovviamente seguivo da tempo la Serie A: credo che con la mia fisicità non sarà un problema riadattarmi, perché questo è un campionato più fisico e tattico. Ho già avuto modo di parlare con l’allenatore anche di questo".

C’è un calciatore che l’ha colpita più di altri? "La Fiorentina ha una storia pazzesca ma in particolare sono molto affezionato a Rui Costa, che qui ha fatto grandi cose da giocatore e che fino a qualche anno fa era il mio presidente. E’ sempre stato un’ottima persona con me, mi ha sempre dato tantissimi consigli e lo ringrazierò sempre per questo".

Un trofeo a Firenze dopo la Youth League con il Benfica? "Magari, sarebbe bello, ovviamente abbiamo tutte le potenzialità di fare bene sia in campionato che in Conference. Per cui, certo, l’obiettivo è provare a vincere qualcosa".

Alessandro Latini

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