Geometrie al potere. La sfida tra Genoa e Fiorentina sarà anche questo. Due squadre che non possono prescindere dai rispettivi ‘cervelli’ nel cuore della mediana. Da una parte Milan Badelj, guida del Genoa da ormai cinque stagioni. Dall’altra Yacine Adli, scarto del Milan approdato a Firenze nel corso dell’estate. E dopo un periodo di rodaggio (più che altro fisico) si è preso le chiavi della Fiorentina. Per la verità non ci ha messo neppure troppo. Passo felpato, andatura un po’ compassata. Ma con il pallone fra i piedi Adli fa quello che vuole. Ha la personalità di farsi rincorrere e pressare anche dentro la propria area di rigore. Pregio di pochi. Lo faceva Pizarro. Poteva permetterselo Torreira. Adli non ne abusa, ma talvolta mostra di poterlo fare. Anche a costo di tenere con il fiato sospeso i propri tifosi.
Badelj è giocatore più geometrico. Detta i tempi, rallenta il gioco quando deve. Verticalizza quando la manovra lo richiede. Calciatore intelligente dal punto di vista tattico, rimasto legatissimo a Firenze e ai tifosi viola. Raccolse l’eredità di Astori, ha gestito da capitano uno dei momenti più complicati della storia della Fiorentina. Nessuno può dimenticarlo in riva all’Arno. Per lui solo applausi e carezze. Occupa un posto d’onore nel cuore dei tifosi. Non sempre servono gol e assist per farsi apprezzare.
Sul terreno di gioco di ‘Marassi’ stasera s’incroceranno, si guarderanno da vicino. Il capitano del Genoa tornerà titolare dopo il problema muscolare accusato qualche settimana fa contro l’Atalanta. La mezzora di domenica scorsa contro la Lazio fa ben sperare Gilardino. Adli non dovrebbe lasciare la sua maglia da titolare ad altri. Prima o poi un po’ di riposo servirà anche a lui, ma non sembra questa l’occasione per restare a guardare i compagni dalla panchina.
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