Lo ha ribadito almeno un paio di volte Raffaele Palladino, nel corso della conferenza stampa andata in scena venerdì: "Ad oggi ci mancano giocatori con grande forza fisica. Noi non abbiamo elementi con queste caratteristiche, dunque siamo costretti a sopperire in altro modo". Il riferimento andava al fatto che la sua Fiorentina, ultimamente, ha evidenziato più di una difficoltà a mantenere la porta inviolata (sono 10 i gol subiti nelle ultime 5 gare) e che, in generale, la truppa viola non brilla nella fase di non possesso. Ecco perché col Torino è lecito aspettarsi che possa esserci la prima da titolare per Folorunsho.
L’ex Napoli sta bene, ha portato entusiasmo all’interno dello spogliatoio e - parola dell’allenatore - è pronto a dare una grande mano alla squadra. In tal senso tutto lascia pensare che dopo i 20’ abbondanti di lunedì a Monza il centrocampista oggi contro il Torino possa figurare per la prima volta nell’undici di partenza. Già, ma in quale ruolo? Nella parte finale della sfida giocata in Brianza, il numero 90 ha giocato da interno di centrocampo eppure, nell’ottica dell’allenatore, il classe ’98 è stato preso per giocare nella zolla che fino a dicembre è stata di Bove: la sensazione è che oggi Folorusho verrà dirottato proprio sull’esterno sinistro, con compiti però anche di interdizione. Assieme ad Adli in mediana, spazio probabilmente a Mandragora.
Non sembrano esserci invece grossi dubbi per quanto riguarda il resto della formazione: nonostante il rendimento poco brillante, Palladino sembra orientato a confermare davanti a De Gea il classico quartetto formato da Dodo, Comuzzo, Raniri e Gosens. Sulla trequarti Colpani parte ancora in vantaggio su Ikoné (alle prese con voci di mercato che lo stanno distraendo), mentre Gudmundsson pare favorito su Beltran.
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