La rifinitura non ha portato in dote buone notizie per Raffaele Palladino, che per la gara di questa sera contro la Lazio dovrà rinunciare sia all’ex di turno Cataldi che a Colpani: il centrocampista, nonostante i progressi degli ultimi giorni, non è stato ancora ritenuto pronto nemmeno per sedersi in panchina mentre l’attaccante, al di là del periodo negativo che sta vivendo, è alle prese con i postumi di un problema alla caviglia accusato in settimana. I due forfait per la verità erano nell’aria da tempo e l’allenatore aveva già preso le sue contromisure, visto che l’undici di partenza che oggi proverà a tornare alla vittoria dopo quasi cinquanta giorni di astinenza si annunciava da giorni modificato rispetto a quello visto nelle ultime uscite.
E questo non tanto nell’assetto - il 4-3-2-1 al quale sta pensando l’allenatore non sembra ancora pronto per essere testato - quanto in alcuni interpreti. Le ultime prove hanno lasciato in dote la forte sensazione che ci siano alcuni elementi molto provati ed è per questo che il tecnico ha in mente qualche correttivo. Il ballottaggio tra Pongracic e Comuzzo in difesa sembra essersi risolto a favore del classe 2005 che dunque è pronto a tornare titolare con l’obiettivo di cancellare le ultime performance negative, Accanto a lui, davanti a De Gea, confermato Ranieri con Dodo e Gosens sulle fasce. In mediana la novità è la convocazione del baby Harder (assieme a lui sono stati chiamati altri due gioielli della Primavera come il portiere Leonardelli e la seconda punta Caprini) ma dal 1’ dovrebbe toccare ancora ad Adli e Mandragora comporre il tandem centrale. In attacco, detto dell’ennesima esclusione di Ikoné per questioni di mercato, Folorusho dovrebbe essere dirottato a destra con Gudmundsson e il rientrante Sottil a sostegno di Kean.
Andrea Giannattasio
Continua a leggere tutte le notizie di sport su