Umore sotto i tacchi, arrabbiatura e delusione. A fine partita Daniele Pradè è una furia nella pancia dell’U-Power Stadium. Il momento difficile era stato gestito fin qui con la carota, ma la prestazione di Monza ha richiesto il bastone da parte della società. Mentre gli oltre mille tifosi viola chiedevano alla squadra di ‘tirare fuori le palle’, il direttore sportivo della Fiorentina si preparava a pronuciare parole che lasceranno il segno.
"Non siamo amareggiati, siamo proprio inc...... - ha esordito ai microfoni del sito ufficiale del club -. Così non va bene. Mancano dieci giorni alla fine del mercato e chi ha dei maldipancia ce lo venga a dire, troveremo una soluzione". Pradè non fa nomi, spara nel mucchio come si fa in questi casi. Le stesse parole, ad esempio, le aveva utilizzate pochi giorni fa Adriano Galliani in una lettera aperta rivolta alla sua squadra.
"Serve tornare quelli che eravamo prima - prosegue il ds viola, scurissimo in volto -. Abbiamo perso la nostra umiltà, l’identità. Abbiamo provato a dare delle motivazioni a tutto questo, però basta. Non va più bene. Dobbiamo cambiare regime, modo di pensare. Lavoreremo dalla mattina alla sera e valuteremo le cose da fare. C’è poco da dire su questa partita, ci scusiamo con i nostri tifosi e col presidente. Abbiamo fatto una figuraccia, non si può perdere una partita del genere. Abbiamo delle ambizioni, vogliamo arrivare in alto e così non si va da nessuna parte".
Sarà una settimana lunghissima quella della Fiorentina. All’orizzonte la partita di domenica contro il Torino, in mezzo una serie di trattative di mercato che dovranno aiutare il gruppo gigliato a rialzarsi. E ci sarà da capire come i calciatori accoglieranno le parole del direttore sportivo. In tanti anni di militanza viola raramente lo si è visto così indignato.
Alessandro Latini
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