Lorenzo Amatucci, "Giocare con la Nazionale è sempre un'emozione diversa"

Lorenzo Amatucci racconta del suo esordio con l'Italia Under 19 e del rapporto con mister Bollini, il suo idolo Xavi, gli allenamenti con mister Italiano e un messaggio di auguri a mister Aquilani.

Lorenzo Amatucci, "Giocare con la Nazionale è sempre un'emozione diversa"

Lorenzo Amatucci, "Giocare con la Nazionale è sempre un'emozione diversa"

Emozione dell’esordio contro Malta ormai alle spalle. Lorenzo Amatucci è passato nel giro di poche settimane da essere il faro della Primavera viola ad essere il perno del centrocampo dell’Italia Under 19 al debutto all’Europeo.

"Giocare con la Nazionale è sempre un’emozione diversa, figuriamoci in un torneo così. Non lo vedo come un traguardo, ma un punto importante per la mia carriera. Fino all’ultimo non sapevo di dover giocare titolare, ma ci speravo".

Il primo messaggio mandato dopo la gara?

"Sicuramente alla famiglia, sono tutti rimasti in Italia. Ho scritto subito ai miei genitori, il primo pensiero va sempre a loro".

Sentite il peso di doverlo vincere questo Europeo?

"Noi siamo sereni, pensiamo di essere forti. Giochiamo gara dopo gara senza porci obiettivi. Siamo tranquilli, vogliamo solo dare il massimo. È chiaro che vogliamo vincere, siamo un bel gruppo. Però non abbiamo pesi sulle spalle".

Come descrive il rapporto con mister Bollini?

"Ci siamo trovati fin da subito. È un grande mister, ha delle idee che a me piacciono. Con lui si gioca in verticale e all’attacco".

Esperienza condivisa con un altro giocatore viola, Kayode…

"Siamo sempre insieme, in camera e anche quando usciamo. È importante vivere questo momento con un compagno come lui".

Parliamo del Portogallo. Che partita vi aspettate?

"Loro sono una grande squadra, come lo siamo noi. Non abbiamo di certo paura. Immagino una partita equilibrata che si potrà anche risolvere con un episodio".

I tifosi della Fiorentina la conoscono già abbastanza bene, ma c’è un giocatore al quale si ispira?

"Ho avuto il piacere di allenarmi e vedere da vicino uno come Torreira che mi è sempre piaciuto tanto. A livello di idolo calcistico al quale mi ispiro non posso che dire Xavi".

Gli allenamenti in prima squadra con mister Italiano, anche durante la sosta Mondiale, cosa le hanno dato in più?

"Quello è stato un periodo importante, mi ha fatto acquisire personalità e consapevolezza nei mezzi e nelle mie qualità. Ho sentito la fiducia del mister e del gruppo. Mi ha fatto davvero piacere. Quest’anno sono stato allenato da tre top allenatori: Aquilani, Italiano e Bollini. Ognuno di loro mi ha dato tanti concetti fantastici".

Ha già un’idea su cosa fare la prossima stagione?

"Sono sincero, in questo momento non saprei rispondere. Al futuro ci penserò più avanti, adesso la testa è solo sull’Europeo".

Le va di mandare un messaggio a mister Aquilani per la sua prima avventura fra i professionisti?

"Ma certo! Gli faccio un grande in bocca al lupo, si merita il meglio. Sono sicuro che farà benissimo perché è un grande allenatore".

Alessandro Latini

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