L’ultima gara della Curva. I gradoni, il sole, la pioggia. Fiesole: la fine di un’epoca. Il settore chiude per lavori

Dalla prossima stagione niente più tifosi. L’emozione e la sciarpata di addio

I gradoni, il sole, la pioggia. Fiesole: la fine di un’epoca. Il settore chiude per lavori

I gradoni, il sole, la pioggia. Fiesole: la fine di un’epoca. Il settore chiude per lavori

Guardatela bene stasera quella curva lì, perché con Fiorentina-Napoli si chiuderà un’epoca. Quella della Curva Fiesole così come l’abbiamo imparata a conoscere. Ha segnato generazioni, visto crescere adolescenti e nascere amori. Su quei gradoni scorticati almeno una volta nella vita ci siamo stati tutti. Con la pioggia e con la grandine, in quelle serate d’inverno in cui non c’è mai stato il minimo dubbio se infilarsi il ‘giallone’ e partire da casa. Col sole in faccia, magari a torso nudo. Sarà l’ultima gara, sarà gremita come sempre. Dalla prossima stagione verrà interessata da lavori di restyling. Nascerà una gradinata a picco sul campo che coprirà gli storici gradoni, dai quali la partita l’abbiamo vista sempre un po’ di sbieco, ma una volta salite le scale ci è sempre sembrato il posto più bello del mondo. Nella serata degli addii la guarderà per l’ultima volta anche Italiano. Così come i calciatori che andranno via. Perché la ‘Fiesole’ ti rimane appiccicata addosso anche se di fiorentino hai poco.

Le coreografie restano fissate nelle immagini e sugli sfondi del desktop. Certi striscioni hanno segnato la storia e le stagioni, persino le decisioni delle proprietà. Gli smartphone stasera saranno puntati lì. L’ultima sciarpata da custodire nel telefono. Nel prossimo campionato sarà vuota, al termine dei lavori tornerà a essere frequentata dai tifosi. Sarà più moderna, comoda e coperta. Quel fascino vintage resterà un ricordo da custodire nel cuore. Per quelle giornate in cui arrivavi tre ore prima della partita per trovare un posto. Per chi veniva con te e adesso non c’è più. Grazie di tutto cara ‘Fiesole’. Sei stata (e sarai) impareggiabile.

Alessandro Latini

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