Mediana e difesa, cantieri aperti (e lunghi). Così Palladino gestisce la ripartenza viola

Venerdì il secondo test dell’estate contro la Reggiana. Ruolo per ruolo, l’allenatore continuerà la valutazione dei giovani

Mediana e difesa, cantieri aperti (e lunghi). Così Palladino gestisce la ripartenza viola

Mediana e difesa, cantieri aperti (e lunghi). Così Palladino gestisce la ripartenza viola

Era stato, solo fino a pochi giorni fa, l’unico reparto che sembrava poter ripartire senza accorgimenti particolari. L’unico settore che, tranne pochi ritocchi (come ad esempio l’inserimento di un altro centrale per favorire l’impiego della linea a tre), poteva ripartire anche sotto la gestione Palladino da solide certezze.

E invece no: anche la difesa della Fiorentina - esattamente come il centrocampo e l’attacco - è destinata a diventare nel giro delle prossime ore un cantiere aperto, alla luce della cessione di Nikola Milenkovic che se da un lato permetterà alla Fiorentina di rivestire i proventi arrivati dall’accodo con il Nottingham Forest (15 milioni, bonus compresi) per un nuovo profilo e di risparmiare 3,3 milioni netti di ingaggio annui (uno degli stipendi big dei viola), dall’altro priverà il nuovo tecnico viola di un pilastro che, dal 2017 a oggi, è stato l’unico elemento intoccabile all’interno di un settore che negli ultimi sette anni ha cambiato volto in più circostanze. E che, tanto per rileggere il suo percorso nell’ultima stagione, nonostante un ottavo posto in classifica non certo lusinghiero, era riuscito a centrare il terzo miglior rendimento degli ultimi dieci anni in quanto a gol subiti (46, come nel 2014/15 e nel 2017/18). Dunque i lavori in corso sono già partiti.

Ma la beffa è che difficilmente verranno conclusi nel giro di poco, in tempo almeno per la tournée in Inghilterra dove Palladino - con il rientro di Milenkovic dalle vacanze e il possibile innesto di Valentini, il cui approdo in viola in estate sembra sempre più complesso - contava già di testare nelle amichevoli più probanti il nuovo assetto arretrato. Logico, dunque, che le uniche certezze in questo momento siano quelle rappresentate da Martinez Quarta e Ranieri: l’argentino però, fresco campione di Copa America, tornerà a Firenze solo nella prima settimana di agosto e dovrà bruciare le tappe per diventare quel play arretrato nel quale il tecnico vorrebbe trasformare l’ex River (il "Chino" è il centrale col piede più educato) mentre Ranieri già oggi è un perno intoccabile - si parla già di un suo rinnovo... - all’interno di una retroguardia dove un ruolo basilare continuerà a essere svolto dai baby Lucchesi e Comuzzo (con il classe 2005 che per tutta la scosa settimana non ha potuto lavorare in gruppo a causa di un piccolo infortunio). Il resto, poi, lo deciderà il mercato, con i nomi di Logan Costa (Tolosa), Martin Vitik (Sparta Praga) e Marin Pongracic (Lecce) che restano in prima linea nel taccuino di Daniele Pradè.

Andrea Giannattasio

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