
Antonio Ricardo Mohamed Matijevich, per tutti solo Mohamed. Giocatore chiave (con nenanche un minuto in viola) della recente storia della Fiorentina. Già, perché El Turco, gioca e vince con la maglia dell’Argentina la Copa America, in una nazionale dove i giocatori del Boca erano i cardini della Selecion di Alfio Basile. Il giovane Batistuta è il bomber che Vittorio Cecchi Gori vuole. Con lui anche Diego Latorre. Dovevano restare un anno in prestito alla Bombonera. Ma Vittorio si impunta e vuole subito quel centravanti acerbo. Per lasciarlo partire bisogna individuare la contropartita: El Turco passa dall’Huracan al Boca, con lampo in maglia viola, per le foto di rito e scambiarsi con il Re Leone. Il resto è una storia incredibile. Mohamed non mantiene le promesse e decide di andare in Messico, con buoni risultati soprattutto col Monterrey. A fine carriera, decide di fare l’allentore. Argentina, Messico e Spagna. Quest’anno il trionfo con l’Atlético Mineiro nella Supercoppa del Brasile (e titolo statale) sul Flamengo di... Paulo Sousa. Ma lo scudetto più commovente è del 2019 con il Monterrey, dedicato al figlio Farid (tifosissimo dei messicani), nove anni, morto in un incidente stradale in Germania nel 2006, mentre andavano allo stadio per seguire l’Albiceleste ai Mondiali. Una promessa fatta sulla tomba del piccolo. Cuore immenso El Turco.