Firenze, 10 marzo 2018 - Le prime parole dopo la tragedia. Le prime parole pubbliche, in conferenza stampa, dopo la morte di Davide Astori. Stefano Pioli raccoglie le forze e si presenta davanti ai giornalisti alla vigilia di Fiorentina-Benevento, partita che una volta di più vedrà Firenze tutta unita nel ricordare il giocatore. Niente schemi, niente tattica.
Si parla di Davide, ed è giusto così. "Trovava sempre il modo e il tempo giusto di dire le cose, generoso, positivo, disponibile, altruista - dice Pioli -. Purtroppo me lo sono goduto per troppo poco tempo e mi mancherà, mi manca ogni giorno che andrò al campo e ogni giorno che scenderemo in campo".
Il pensiero di Pioli è per la famiglia del giocatore: "Penso ad Anna, a Renato, a Marco e a Bruno che sono i genitori e i fratelli di Davide. Perché se Davide era una persona speciale è perché anche loro sono speciali. Presto li incontrerò".
Grande commozione per la compagna e la figlia di Astori: "Per Francesca e Vittoria non ho trovato e non ho parole che possano consolarle. Ma una promessa gliela posso fare, noi ci saremo sempre per loro".
E quindi, un cenno importante al grande cuore della città: "I tifosi, i nostri tifosi hanno a volte la lingua lunga ma hanno un cuore grandissimo. Avrei voluto avere la forza di abbracciarli a uno a uno sia mercoledi sia giovedi per consolarli, per consolarci e trovare insieme la forza o più forza per andare avanti. Un ringraziamento a tutto il mondo del calcio, una partecipazione cosi sentita e commossa chiaramente è merito di Davide per quello che ha saputo trasmettere. Significa che in un mondo che a volte viene descritto in un certo modo ci sono comunque dei valori, toccherà a noi portare avanti gli ideali di Davide".
Pioli non dimentica i Della Valle: "La nostra proprietà si è contraddistina per signorilità e sta facendo il possibile per aiutare me e la squadra. La mia squadra ha pianto, piange e sta soffrendo perché Davide era speciale, era il loro capitano, il loro punto di riferimento. Però noi sappiamo cosa fare per onorare la vittoria di Davide. Mi piace stimolare la squadra dicendo 'Cercare di giocare come se fosse l'ultima volta'. A Davide non c'era bisogno di dire questo. Adesso dobbiamo fare questo per noi, per lui. Ci ha lasciato insegnamenti troppo importanti. Credo però che la cosa più grande che ci ha lasciato sia stato un seme, il seme della compattezza, dell'unione, della serietà, della passione per la Viola. Tocca a noi proteggere questo seme, custodirlo e fare in modo che possa germogliare. Tutti uniti in ricordo di Davide".
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