Firenze, 17 marzo 2021 - Da oggi l'elenco dei commissari tecnici dellIItalia del calcio ha un nome in più: William Garbutt. Non si tratta certo di un nome poco conosciuto: Garbutt è stato l'allenatore del Genoa per 15 anni dal 1912 al 1927 (a eccezione, ovviamente, della pausa bellica) vincendo tre scudetti (1914-15; 1922-23; 1923-24) e rivoluzionando i metodi di allenamento, la preparazione fisica e la tattica. Tra l'altro proprio a Garbutt risalirebbe l'abitudine di chiamare gli allenatori di calcio "mister". Per la cronaca allenò anche la Roma (vincendo una Coppa Coni), il Napoli e l'Athletic Bilbao con cui ha vinto un campionato spagnolo. Quello che non era stata ancora accertata è la sua guida tecnica degli Azzurri e, nonostante foto in cui posa con la Nazionale prima di alcune gare, il suo ruolo non è mai stato riconosciuto fino a oggi.
Infatti, su segnalazione del Museo del Genoa e per conto della Federcalcio il Museo del Calcio di Coverciano ha svolto un'indagine avvalendosi di due storici come David Bini e Massimo Cervelli, rispettivamente presidente e vice presidente del Museo Fiorentina. Emerge così, che Garbutt è stato anche allenatore dell'Italia per sei partite, tra il 1913 e il 1914. A darne notizia è lo stesso Museo del Calcio di Coverciano con una nota.
"All'epoca – raccontano David Bini e Massimo Cervelli - le commissioni tecniche erano composte da arbitri incaricati dalla Figc di allestire il campo da gioco, convocare i giocatori e preparare il vestiario. Dopo le Olimpiadi del 1912, guidate da Pozzo, segretario della FIGC, in presenza di un vuoto organizzativo a livello federale, viene istituita una commissione così composta: Umberto Meazza, A. Armano, H. Goodley, C. Ferraris, L. Faroppa, U. Baruffini Pedroni che rimase in carica dal 22/12/1912-15/06/1913. Successivamente dal 11/01/1914 al 17/05/1914 la Commissione viene aggiornata: U. Meazza, Armano, Pedroni, Pasteur, Calì, Rietmann, Resegotti"
“La commissione – proseguono Bini e Cervelli - prese l'abitudine di nominare un trainer, che prima era stato un preparatore atletico (Meazza); il primo allenatore vero e proprio in questo ruolo sembra essere proprio Garbutt il 1° maggio 1913, quando l'Italia con nove vercellesi batte il Belgio 1-0.
Garbutt, dopo aver chiuso pochi mesi prima a 29 anni la carriera da calciatore tra Reading, Woolwich Arsenal e Blackburn, era giunto nella cittadina ligure per lavorare al Porto. Vista la sua esperienza, è chiamato dal club rossoblù a guidare la squadra che, dopo i 6 scudetti tra il 1898 e il 1904, aveva grande ambizione di tornare a vincere. Con lui in panchina, il Genoa CFC avrebbe conquistato il titolo del 1914-15 e, dopo la sosta causata dalla Prima Guerra Mondiale, quelli del 1922-23 e 1923-24.
Il vice presidente della Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani, sottolinea come il risultato sia frutto di un lavoro di squadra: “È una scoperta di eccezionale valore storico quella che ha permesso di individuare in William Garbutt - figura decisiva nello sviluppo del calcio italiano - il Ct della Nazionale azzurra tra il 1913 e 1914. Un tassello che va a impreziosire la storia di questo sport e la grande galleria di allenatori della Nazionale. Questo ‘ritrovamento’ è anche la prova compiuta di quanto la ricerca possa svilupparsi grazie all’integrazione tra Musei.