
La torre di Maratona che svetta sullo stadio Artemio Franchi di Firenze
Per un dubbio che si è risolto (la disponibilità dal 1’ di De Gea), ce n’è un altro con il quale nelle ultime ore Raffaele Palladino si è trovato a dover fare i conti nella preparazione "sui generis" (eufemismo) della sfida di questo pomeriggio contro il Cagliari. Il riferimento va alla trequarti e all’impiego di uno tra Beltran e Gudmundsson, fino a ieri in ballottaggio aperto per giocare dall’inizio al fianco di Kean. Se da un lato l’islandese necessita di continuità - vista anche la prova incolore di giovedì scorso contro il Celje - dall’altro l’ex River reclama spazio. E dopo aver riposato praticamente per tutti i 90’ con gli sloveni in Conference (l’argentino è entrato solo nel finale), spera di avere la sua chance da titolare in Serie A come ormai non gli capita dal 28 febbraio contro il Lecce: praticamente due mesi fa. Palladino ci sta pensando e anche ieri mattina, durante la rifinitura andata in scena al centro sportivo del Cagliari, ha provato sia il numero 9 (in vantaggio) che il 10 a sostegno di bomber Moise, che nei suoi cinque precedenti contro la squadra sarda, tra Juventus e Fiorentina, ha realizzato due gol, vincendo tutte le volte che è sceso in campo.
Per il resto - in attesa di tornare al successo in trasferta in campionato a distanza di 87 giorni dall’ultima volta - non sembrano esserci altri misteri per l’undici di oggi: davanti a De Gea, spazio ai tre titolari della difesa (Pongracic, Marí e Ranieri) e alla mediana più affidabile (Dodo e Gosens sulle fasce, con Mandragora, Cataldi e Fagioli interni).
Andrea Giannattasio
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