Concentrazione, rispetto dell’avversario e della competizione. Raffaele Palladino si approccia ad affrontare l’APOEL con la consueta determinazione. "Sono felicissimo di fare questa coppa e ho grande motivazione come tutta la squadra. In allenamento i ragazzi sembravano animali per come hanno lavorato. Si gioca sempre, io posso utilizzare tutti i calciatori, posso vederli e migliorarli. Le partite danno risposte diverse rispetto agli allenamenti. Siamo felici di esserci". Fiorentina che va a caccia dell’ottava vittoria consecutiva. "L’identità è stata trovata, è un momento molto bello per noi. Ci abbiamo messo un po’ di tempo, abbiamo lavorato durante il ritiro e dopo la fine del mercato abbiamo cercato di trovare gli automatismi giusti. Questo è il vestito migliore che possiamo mettere. Manteniamo questo entusiasmo e continuiamo a lavorare così, non abbiamo fatto nulla. Serve ancora tanta fame, le insidie sono dietro l’angolo".
Palladino si sofferma anche su un paio di singoli. "Parisi è un giocatore di fascia, nasce terzino ma ha caratteristiche fisiche importanti. E’ applicato, intelligente, lo abbiamo provato in allenamento anche più alto. Sono sicuro che farebbe bene in quella posizione. Richardson può giocare anche sotto la punta, i calciatori intelligenti possono giocare in tutti i ruoli. Potrebbe partire anche in quella posizione, vedremo". Ieri la Fiorentina ha viaggiato con quasi due ore di ritardo. Palladino non vuole scuse. "Questi sono alibi che non bisogna mai trovare. I viaggi fanno parte delle competizioni. La squadra è mentalizzata, è venuta qui per vincere. Non ci importa nulla del ritardo, siamo qui per fare una grande prestazione". Infine Kean, rimasto a casa. "Non c’è da preoccuparsi. Si è portato dietro la distorsione di Lecce, abbiamo centellinato gli allenamenti. Aveva un po’ di fastidio e si sta preparando a Firenze per domenica".
Alessandro Latini
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