Un mezzo per promuovere l'inclusione, la diversità e la celebrazione delle capacità umane. È questa la pallanuoto paralimpica dove, attraverso la competizione e il lavoro di squadra, gli atleti dimostrano che le barriere possono essere superate e che ogni individuo ha il diritto di sognare in grande. Ma non è tutto qui, perché questo sport ha il potenziale di ispirare e unire persone di tutte le abilità del mondo. Ed è proprio questo che fa la Rari Nantes Florentia che nel 2019 ha fondato una squadra paralimpica.
Il Campionato Italiano di Pallanuoto FINP
La società fiorentina, impegnata da anni nella promozione di questa disciplina, ha confermato il suo ruolo di riferimento nel movimento ospitando, dal 4 al 6 aprile alla piscina Nannini di Firenze, i preliminary round di andata, Girone Gold, del V Campionato Italiano di Pallanuoto FINP (Federazione Italiana Nuoto Paralimpico). Una tre giorni di sport e inclusione con dieci incontri ad alto impatto emotivo e agonistico tra le principali protagoniste del panorama nazionale, a partire dai campioni d'Italia in carica della Waterpolo Lions, a cospetto dei detentori della Coppa Italia e padroni di casa della Rari Nantes Florentia, fino agli atleti della Dhea Sport, la SS Lazio – vincitrice della prima edizione del campionato italiano – e la San Giorgio Columbus di Genova, storica società paralimpica. Le prime quattro classificate alla fine dei preliminary round andata e ritorno, si sfideranno nella final four scudetto in programma a Ostia il prossimo giugno.
La squadra gigliata ha messo in acqua determinazione, spirito di squadra e un grande stato di forma fisico che le ha permesso di chiudere in testa alla classifica. La compagine di mister Perego infatti ha battuto tutte le avversarie per una classifica finale che ha recitato: Rari Nantes Florentia 12, Waterpolo Lions 6, Dhea Sport 6, SS Lazio 3, San Giorgio Colombus 0. Insomma, competizione che ha rappresentato un appuntamento fondamentale per la crescita della pallanuoto paralimpica in Italia, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche per il suo forte valore sociale. E per parlare degli allenamenti e del raggiungimento della parità di genere in squadra, ma anche di come è cambiata la percezione verso la pallanuoto paralimpica, tra una partita e l'altra, abbiamo scambiato qualche battuta con tre dei protagonisti del sette gigliato: Simone Ciulli, Federica Aquino e Niccolò di Gangi.
Simone Ciulli, argento nelle paralimpiadi di Tokyo 2020
Partiamo dalle prime sensazioni. Quanto è emozionante giocare un torneo qua a Firenze, a casa vostra?
“Questo è il primo campionato, il primo torneo che giochiamo qua a Firenze, dopo tante vittorie finalmente siamo a casa nostra. Questa è sicuramente la cosa più bella“.
Ho visto un gruppo bello unito. Quanto questo grande spirito di squadra influisce su quello che fate in acqua?
“Tantissimo perché questa è una squadra che è nata nel 2019, ormai sono già 6 anni. Il gruppo è ben consolidato. Nel tempo ci sono stati degli innesti. Siamo stati bravi a inserirli bene. Prima non era così visto che giocavano sempre i soliti specialmente nelle partite che contavano. Adesso invece gira tutta la squadra e questa secondo me è stata la crescita notevole che abbiamo avuto. E sono sicuro che questa stagione ci regalerà tantissime vittorie, tantissimi trofei proprio per il gruppo unito che ho visto in queste partite".
Una parola per descrivere la Rari Nantes Florentia
“Una squadra completa. Perché ognuno può essere sostituito da ognuno di noi a differenza di prima che ci basavamo più sui singoli e sulle individualità. Adesso siamo finalmente un'unica squadra dove ogni giocatore che entra può dare il massimo e fare bene come l'altro. Siamo diventati interscambiabili e questa è la nuova forza della squadra”.
Federica Aquino, una delle quote rosa in squadra
La vostra rosa è formata da atleti e atlete, perché è una squadra unica, mista, composta da maschi e femmine insieme, che in termini di parità di genere nello sport è già una gran conquista. Quanto vi rende orgogliosi tutto questo?
“È un grandissimo orgoglio. Già il fatto di avere delle quote rose in squadra è un bel vanto. E poter dare il nostro contributo ancora di più“.
Come funzionano i vostri allenamenti e come affronta gli atleti maschi in gara?
“Cerchiamo di fare allenamenti a tutto tondo, provare sia situazioni di attacco sia di difesa, uomo in più uomo in meno. Un piccolo spunto per me che sono una quota rosa è quello di cercare di evitare le mani addosso e giocare sulla velocità e sull'anticipo“.
Ha un consiglio da dare a chi si rassegna del tutto e rinuncia anche allo sport per paura di dover affrontare la disabilità?
“Anche io ho avuto paura all'inizio perché comunque la pallanuoto è uno sport di contatto e molto faticoso visto che si usano tutte le parti del corpo. Però il consiglio che do ai ragazzi è quello di buttarsi. La vita è una e va vissuta. Soprattutto con il sorriso e io con questa squadra, sotto questo punto di vista, sono veramente rinata“.
Niccolò Di Gangi, vero mattatore del torneo
È cambiata un po' la percezione, anche da un punto di vista della comunicazione, verso gli sport paralimpici e c'è sempre più visibilità. Come vede il futuro di questa disciplina?
“Questo ci aiuta tantissimo e spero che vada a crescere sempre di più perché la pallanuoto paralimpica è un mondo bellissimo, stupefacente. Spero che possiamo migliorare ancora”.
Come si fa a mantenere alta la concentrazione partita dopo partita?
“C'è solo un modo: allenarsi a testa bassa. Non c'è altro”.
Cosa significa per lei Rari Nantes Florentia?
“Famiglia. Siamo un grande gruppo fuori dall'acqua. E questa è una cosa che poi si riflette in partita“