Firenze, 2 agosto 2022 - Incredibile siano già passati 20 anni dal giorno in cui la Fiorentina, in appena 24 ore, morì e rinacque sulle sue stesse ceneri. Ci sono giorni che per impegno, intensità emotiva, coinvolgimento, sembrano ancora solo ieri. Quel primo agosto, ricordo, da assessore fiorentino allo sport mi precipitai a Roma, d’accordo con il Sindaco Leonardo Domenici, per chiedere che una città come Firenze e una storia come quella della Fiorentina non fossero costrette a ripartire dai dilettanti e dalla terza categoria. Misi sul piatto la passione dei suoi tifosi, i due scudetti e gli altri titoli, il rapporto particolare con la Nazionale attraverso il Centro Federale di Coverciano e molto altro ancora.
Le ragioni di Firenze e della Fiorentina vennero accolte, l’alternativa alla radiazione fu la possibilità di ripartire dalla C2: un percorso lungo, difficile, che peraltro non è stato imposto ad altre società con conti persino peggiori, ma che apriva una prospettiva e ci impegnava a un traguardo, il ritorno in serie A quanto prima. Spariva la Fiorentina travolta dal fallimento Cecchi Gori, ma quella sera stessa io e il sindaco Leonardo Domenici eravamo dal notaio a costituire il nuovo soggetto – la Fiorentina 1926 Florentia srl – che ci avrebbe consentito di ripartire.
Cominciammo versando 20 mila euro, nei giorni successivi sarebbe arrivata la famiglia Della Valle a capitalizzare la società con sette milioni di euro.
La serie A fu riconquistata in appena due stagioni, presto fu possibile anche riacquistare il titolo sportivo dal curatore fallimentare. Ma a me rimane soprattutto l’emozione di un giorno in cui il dolore per un epilogo immeritato si mescolava alla speranza della ripartenza. Intorno alla società e alla squadra, che quell’anno disputò il campionato di C2, si strinse una città intera, con un’incredibile quota di 17 mila abbonamenti e migliaia di tifosi in trasferte scomode e lontane dai riflettori.
Bello ricordare tutto questo alla vigilia di una stagione che segna il ritorno della Fiorentina in Europa, con un entusiasmo che non si registrava da tempo per i colori viola. La Fiorentina, espressione di Firenze e della terra di Toscana, 20 anni fa ha saputo offrire esempio di valori sani di un calcio fatto di passione sportiva.