di Riccardo Galli
Sette giorni per decidere e soprattutto per trovare una soluzione. Il filo diretto Fiorentina-Russia entrerà nel vivo nelle prossime ore, quando con l’arrivo dell’ultima giornata di trattattive per gli affari a Mosca e dintorni (martedì prossimo, 22 febbraio), il club viola vorrebbe trovare una soluzione definitiva per chiudere l’operazione Kokorin. Operazione non facile e sulla quale (magari con una partecipazione all’ingaggio), la Fiorentina dovrà comunque andare incontro al club che ha intenzione di mettersi Kokorin in rosa.
Di sicuro il ritorno a casa, rappresenterebbe per i dirigenti viola la soluzione migliore in chiave economica, visto che se nulla accadrà prima della chiusura del calciomercato di Russia, la strada per risolvere la vicenda restano solo due. Ed entrambe penalizzeranno le casse della Fiorentina.
Si potrebbe insomma (dal 23 febbraio in poi) iniziare a parlare di rescissione del contratto, ma arrivare a una concilazione per un accordo ancora lunghissimo (giugno 2024) segnato da un ingaggio da cinque stelle (1,7 milioni a stagione) significherà mettere in conto un assegno ’liberatorio’ molto pesante.
Pesante proprio come lo scenario numero due, ovvero quello più... banale e che la Fiorentina vorrebbe evitare: tenersi Kokorin ancora in rosa almeno fino al prossimo mercato estivo e riprendere i discorsi sulla cessione la prossima estate.
Di sicuro c’è, andando oltre il caso Kokorin, che il mese di marzo sarà un mese importante in chiave mercato anche per altre ragioni. A parte il riscatto di Torreira dall’Arsenal (15 milioni), la Fiorentina dovrà fare il punto anche su altre situazioni prese in considerazione e portate avanti durante gli affari di gennaio, in vista della stahione che verrà.