
Maurizio Sarri, toscano del Valdarno e mister della Lazio, in passato vicino anche alla Fiorentina, non ha mai nascosto la sua simpatia personale per il ciclismo. Uno sport da lui seppur brevemente praticato come atleta in età giovanile, che lo ha spinto a tornare per una sera tra le bici, quelle antiche e moderne, tra trofei, coppe, maglie e foto, ed altro materiale, esposto al Museo del Ciclismo Gino Bartali a Ponte a Ema. La famiglia Sarri è socia dell’Associazione Museo Gino Bartali dal 2007, e con Maurizio nella sua gradita visita, il padre Amerigo che è stato un ottimo corridore del ciclismo toscano, e lo zio Alfredo Sarri, tutti grandi appassionati del ciclismo, guidati nella visita tra i tanti cimeli, da Maurizio Bresci presidente dell’Associazione.
Sarri ha ripercorso un po’ la storia del ciclismo, soffermandosi a lungo davanti alle bici esposte e di fronte a splendide foto che ricordano le gesta di Gino Bartali, mentre il padre Amerigo raccontava i vari aneddoti relativi ai grandi campioni toscani del passato con diversi dei quali è stato a fianco come atleta lungo le strade. Prima di lasciare il Museo del Ciclismo di via Chiantigiana a Ponte a Ema, il presidente dell’Associazione Maurizio Bresci, ha voluto donare a Sarri una delle ultime foto di Gino Bartali autografata in originale, e particolarmente apprezzata dall’allenatore della Lazio.
Antonio Mannori