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Savino Del Bene, il sogno si ferma al quinto Non basta Antropova per fermare Milano

Sotto 2-0 Scandicci recupera ma si arrende al tie break dopo una lunga e spettacolare partita. In finale scudetto ci sarà il Vero Volley

Savino Del Bene

2

Vero Volley Milano

3

SAVINO DEL BENE SCANDICCI: Alberti 5, Antropova 27, Zhu 18, Washington 10, Di Iulio 2, Pietrini 13, Castillo (L), Mingardi 1, Merlo, Yao, Belien, Sorokaite. Non entrate: Angeloni (L), Guidi. All. Barbolini.

VERO VOLLEY MILANO: Larson 8, Folie 11, Thompson 28, Sylla 13, Stevanovic 11, Orro 1, Parrocchiale (L1), Begic 4, Rettke 3, Davyskiba 2, Stysiak, Candi. Non entrate: Allard, Negretti (L2). All. Gaspari.

Arbitri: Goitre e Florian.

Parziali: 21-25, 20-25, 26-24, 25-18, 10-15.

Il sogno finale scudetto per la Savino Del Bene si ferma al quinto set di gara 3 davanti ai 3mila di Palazzo Wanny. Così sarà Milano a sfidare Conegliano per il tricolore. A Scandicci l’onore delle armi per una stagione che si chiude con il successo in Cev Cup, migliorando il cammino della precedente stagione. Peccato, perché dopo la prima sfida le ragazze di Barbolini sembravano davvero poter riportare Scandicci a giocarsi il traguardo più bello dopo 47 anni (era il 1976 e in campo c’era la Valdagna). Peccato. Ma la Savino Del Bene deve uscire a testa ben alta, guardando con tanta fiducia al futuro. Per questo ci sarà tempo, ma al momento brucia. Non potrebbe essere diversamente.

La partita. Inizio equilibrato fino a quota 8, poi il muro e due sbavature di Scandicci valevano il più tre delle avversarie (8-11). Antropova (con una vistosa fasciatura alla gamba sinistra) sembrava contratta, ma era il muro di Milano a fare la voce grossa (10-13). Thompson proseguiva sulla falsariga di gara 2, continuando a passare con continuità (17-20). Gaspari era costretto a cambiare Sylla (sbatteva la testa, cadendo male dopo un muro) per Begic, ma la musica non cambiava (18-22), con Milano che continuava a macinare, vivendo anche sugli errori di Scandicci (10 nel set) per prendersi il primo vantaggio (21-25).

Thompson (Mvp) continuava a essere una spina nel fianco del muro di casa che proprio non riusciva a mettere argine alle direzioni offensive dell’opposta americana (4-7). Tornava anche Sylla (9-15), ma era l’ace della solita Thompson a scavare il solco (11-17). Reazione di orgoglio (e di nervi) di Scandicci per tornare a stretto contatto (18-20). Thompson però iniziava anche a murare e Milano metteva la freccia pure sull’errore al servizio di Antropova. L’opposta fresca di convocazione con la nazionale azzurra non riusciva a trovare continuità, ben ’marcata’ dal muro avversario, come Zhu che dopo un inizio molto buono si fermava al 20 per cento in attacco. Con anche la fuoriclasse cinese depotenziata, Milano riusciva a scappare chiudendo 20-25 che valeva il 2-0.

Con le spalle al muro la Savino Del Bene usciva dai blocchi del terzo assalto con maggiore attenzione (6-4), salvo però doversi fermare sotto i colpi di Larson che prendeva il proscenio (8-8). La gara diventava di colpo equilibrata (15-15), ma un colpo da fuoriclasse vera di Sylla e un altro affondo di Thompson spingevano ancora avanti Milano (17-19). Scandicci però non voleva mollare la presa e con le unghie e Zhu metteva ancora una volta la freccia (22-21). Sembrava la svolta, invece il turno di battuta di Begic ribaltava tutto (23-24). Squillo al momento giusto di Antropova che spegneva il primo match point, firmando anche il muro del controsorpasso (25-24) e Pietrini lo trasformava nel 26-24 che riapriva la gara. Gara che cambiava completamente inerzia (6-2) e Scandicci continuava ad affondare i colpi anche perché Antropova aveva scacciato titubanze e paure (18-11) e senza voltarsi veleggiava verso il quinto set (25-18).

Tie break che all’inizio sorrideva a Milano (3-5). Scandicci era costretta a inseguire e l’ultimo sforzo (6-8) si infrangeva sull’errore in battuta di Pietrini e sul muro subito da Zhu (10-15).

Giampaolo Marchini